Sophie

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howto-html-it-10.1-4mdv2008.1.noarch.rpm

<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 3.2 Final//EN">
<HTML>
<HEAD>
 <META NAME="GENERATOR" CONTENT="LinuxDoc-Tools 0.9.21">
 <TITLE>Linux Bootdisk HOWTO: Componenti</TITLE>
 <LINK HREF="Bootdisk-HOWTO-4.html" REL=next>
 <LINK HREF="Bootdisk-HOWTO-2.html" REL=previous>
 <LINK HREF="Bootdisk-HOWTO.html#toc3" REL=contents>
</HEAD>
<BODY>
<A HREF="Bootdisk-HOWTO-4.html">Avanti</A>
<A HREF="Bootdisk-HOWTO-2.html">Indietro</A>
<A HREF="Bootdisk-HOWTO.html#toc3">Indice</A>
<HR>
<H2><A NAME="s3">3.</A> <A HREF="Bootdisk-HOWTO.html#toc3">Componenti</A></H2>


<H2><A NAME="ss3.1">3.1</A> <A HREF="Bootdisk-HOWTO.html#toc3.1">File System</A>
</H2>

<P>Il kernel del Linux supporta due file system per i dischi di root
che possono essere copiati automaticamente in un disco RAM.
Questi sono i file system minix e ext2, dei quali l'ext2 &egrave;
il migliore. Il supporto per l'ext2 &egrave; stato aggiunto tra le
versioni 1.1.17 e 1.1.57. Non sono sicuro quale esattamente.
Se avete un kernel di una di queste versioni allora guardate nel
file <CODE>/usr/src/linux/drivers/block/ramdisk.c</CODE> e cercate la parola ``ext2''.</P>
<P>Se non c'&egrave;, allora dovrete usare un file system minix, e quindi il
comando ``mkfs'' per crearlo. (Se usate mkfs, usate l'opzione -i 
per specificare un maggior numero di ``inode'' rispetto al valore
di dafault; -i 2000 &egrave; il valore suggerito).
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        mke2fs -m 0 /dev/fd0
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>

Il comando mke2fs riconoscer&agrave; automaticamente lo spazio libero e
si configurer&agrave; automaticamente da solo. Non c'&egrave; quindi bisogno
di nessun parametro.  </P>
<P>Un facile modo per testare il risultato &egrave; quello di creare un
sistema usando il comando sopra o uno simile, e poi tentare di eseguire
il mount del dischetto. Se &egrave; un sistema ext2, allora il comando:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        mount -t ext2 /dev/fd0 /&lt;mount point>
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>

dovrebbe funzionare.</P>

<H2><A NAME="ss3.2">3.2</A> <A HREF="Bootdisk-HOWTO.html#toc3.2">Kernel</A>
</H2>


<H3>Personalizzare il Kernel</H3>

<P>Nella maggior parte dei casi sar&agrave; possibile copiare il vostro kernel
corrente e eseguire il boot da questo. Comunque ci possono essere
casi in cui volete compilarne uno diverso.</P>
<P>Una ragione &egrave; la grandezza. Il kernel &egrave; uno dei file pi&ugrave; grossi
in un sistema minimizzato, quindi se avete bisogno di creare un disco
di root/boot allora dovete anche ridurre la grandezza del kernel
il pi&ugrave; possibile. Il kernel ora supporta il cambio dei dischetti
dopo aver eseguito il boot e prima di eseguire il mount del disco root,
cos&igrave; non &egrave; pi&ugrave; necessario inglobare il kernel nello stesso
dischetto come tutto il resto, quindi questi commenti si rivolgono
solo a chi decide di creare un disco di root/boot.</P>
<P>Ci sono due modi per ridurre la grandezza del kernel:
<UL>
<LI>Compilando il kernel con un minimo di supporto per il sistema
desiderato. Questo significa lasciare fuori qualcosa di cui
non avete bisogno. Il supporto per il networking &egrave; una buona
cosa da lasciare fuori, come il supporto per i device di cui
non avete bisogno quando usate il vostro sistema root/boot.</LI>
<LI>Compressandolo, usando l'opzione per il kernel inserita nel
makefile:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        make zImage
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>

Fate riferimento alla documentazione inclusa nei sorgenti del kernel
per una informazione pi&ugrave; aggiornata su come compilare un kernel
compresso. Notate che i sorgenti del kernel sono generalmente in
<CODE>/usr/src/linux</CODE>.</LI>
</UL>
</P>
<P>Una volta che avete deciso cosa non inserire nel kernel, dovete
decidere cosa includere. Probabilmente l'uso pi&ugrave; comune che si fa di
un disco root/boot &egrave; quello di esaminare e recuperare il file system
di root rovinato, e per fare questo potreste aver bisogno che il kernel
supporti determinate cose.</P>
<P>Per esempio, se i vostri backup sono tutti conservati su nastro
e usate Ftape per accedere al drive, allora, se perdete la
vostra installazione contenente Ftape, non sarete pi&ugrave; in
grado di recuperare i vostri backup dal nastro. Dovrete
reinstallare Linux, reinstallare Ftape, e poi potrete accedere
ai vostri backup.</P>
<P>&Egrave; certamente preferibile mantenere una copia della stessa utility,
cos&igrave; non dovrete perdere tempo installando versioni che non
possono leggere i vostri backup.</P>
<P>Il punto &egrave; che, qualunque supporto I/O che voi avete aggiunto al
vostro kernel per supportare i backup dovrebbe essere anche aggiunto
al vostro disco di root/boot. Notate inoltre che il modulo Ftape
(o almeno quello che ho io) &egrave; piuttosto grosso e non potr&agrave;
risiedere sul vostro disco di root/boot. Dovrete aggiungerlo su un
dischetto di utility - ci&ograve; &egrave; descritto in una sezione intitolata
``AGGIUNGERE DISCHETTI DI UTILIT&Agrave;"</P>
<P>Attualmente la procedura per compilare il kernel &egrave; descritta
nella documentazione che accompagna i sorgenti dello stesso.
&Egrave; abbastanza semplice, incominciate a guardare in <CODE>/usr/src/linux</CODE>.
Attenti che se avete problemi nel compilare il kernel, allora
probabilmente &egrave; meglio che non tentiate di creare un disco
di boot/root.</P>

<H2><A NAME="ss3.3">3.3</A> <A HREF="Bootdisk-HOWTO.html#toc3.3">Device</A>
</H2>

<P>La directory <CODE>/dev</CODE>, che contiene dei file speciali per tutti i device
che devono essere usati dal sistema, &egrave; d'obbligo per qualsiasi
sistema Linux. Questa directory &egrave; una directory normale, e pu&ograve;
essere creata con il comando mkdir nel modo usuale. I file speciali
dei device, per&ograve;, devono essere creati in un modo particolare,
usando il comando mknod.</P>
<P>C'&egrave; anche una via pi&ugrave; semplice, comunque - copiare la vostra
directory <CODE>/dev</CODE> esistente, e cancellare i device che non vi servono.
L'unica accortezza &egrave; che i file devono essere copiati usando
l'opzione <CODE>-R</CODE>. Cos&igrave; verr&agrave; copiata la directory senza tentare di
copiare il contenuto dei file. Notate che usare le lettere
minuscole, cio&egrave; ``<CODE>-r</CODE>'', fa una grossa differenza, perch&eacute;
finirete per copiare tutto il contenuto del vostro disco fisso!</P>
<P>Quindi, state attenti, e usate il comando:</P>
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        cp -dpR /dev /mnt
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>

assumendo che sia stato eseguito il mount del dischetto in /mnt.
L'opzione dp assicura che i link simbolici siano copiati come link
(anzich&eacute; come i file a cui puntano) e che siano conservati gli
attributi originali, preservando anche le propriet&agrave;.</P>
<P>Se volete farlo con il metodo pi&ugrave; difficile, usate <CODE>ls -l</CODE> per
vedere i numeri `mayor' e `minor' dei device che volete,
e createli sul dischetto usando mknod.</P>
<P>Molte distribuzioni includono uno script di shell chiamato MAKEDEV
nella directory <CODE>/dev</CODE>. Questo script di shell pu&ograve; essere usato per
creare i file, ma probabilmente &egrave; pi&ugrave; facile copiare quelli
esistenti, specialmente per un disco destinato al recupero dei
sistemi danneggiati.</P>
<P>In qualunque modo venga copiata la directory, &egrave; bene controllare
che ogni device speciale di cui avete bisogno sia stato copiato 
nel dischetto. Per esempio, Ftape usa i device per i nastri,
quindi avete bisogno di copiarli tutti.</P>

<H2><A NAME="ss3.4">3.4</A> <A HREF="Bootdisk-HOWTO.html#toc3.4">Directory </A>
</H2>

<P>&Egrave; possibile usare solamente le directory <CODE>/dev</CODE>,
<CODE>/proc</CODE> e <CODE>/etc</CODE> per far funzionare un sistema Linux. Non sono
sicuro - non l'ho mai provato. Comunque un ragionevole set minimo di
directory &egrave; il seguente:
<DL>
<DT><B><CODE>/dev</CODE></B><DD><P>Richiesta per motivi di I/O con i device</P>
<DT><B><CODE>/proc</CODE></B><DD><P>Richiesta dal comando ps</P>
<DT><B><CODE>/etc</CODE></B><DD><P>File di configurazione del sistema</P>
<DT><B><CODE>/bin</CODE></B><DD><P>Eseguibili e utility per il sistema</P>
<DT><B><CODE>/lib</CODE></B><DD><P>Shared libraries per il supporto run-time</P>
<DT><B><CODE>/mnt</CODE></B><DD><P>Un ``mount point'' per la gestione di un disco in generale</P>
<DT><B><CODE>/usr</CODE></B><DD><P>Utility e applicazioni generali </P>
</DL>
</P>
<P>Notate che la struttura delle directory presentata qui &egrave; da usare
solo nel disco di root. Fate riferimento al Linux File System Standard
per maggiori informazioni su come i file system dovrebbero essere
strutturati su un sistema Linux ``standard''.</P>
<P>Quattro di queste directory possono essere create molto facilmente:
<UL>
<LI>/dev &egrave; descritta sopra nella sezione intitolata DEVICE.</LI>
<LI>/proc /proc necessita solo di esistere :-). Una volta che la directory
&egrave; creata con il comando mkdir, non ha pi&ugrave; bisogno di niente.</LI>
<LI>Per quanto riguarda le altre, /mnt e /usr sono incluse in queste
directory soltanto come ``mount point'' da usare dopo che il sistema
root/boot &egrave; partito. Ancora una volta, queste directory hanno solo
bisogno di essere create.</LI>
</UL>
</P>
<P>Le rimanenti 3 directory sono descritti nelle sezione seguenti.</P>

<H3><CODE>/etc</CODE></H3>

<P>Questa directory deve contenere un certo numero di file di configurazione.
Nella maggior parte dei sistemi, questi possono essere suddivisi in 3
gruppi:
<UL>
<LI>I file richiesti in ogni caso, p.e. rc, <CODE>fstab</CODE>, <CODE>passwd</CODE>.</LI>
<LI>I file che potrebbero essere richiesti, ma nessuno &egrave; troppo sicuro.</LI>
<LI>Junk that crept in. </LI>
</UL>
</P>
<P>I file che non sono essenziali possono essere identificati con il
comando:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        ls -ltru
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>

Questo lista in ordine inverso i file che sono stati modificati
ultimamente (dal pi&ugrave; recente al pi&ugrave; vecchio), quindi se ci sono
file che non vengono usati, questi possono essere tralasciati in
un eventuale disco di root.</P>
<P>Sui miei dischi di root, io ho al massimo 15 file di configurazione.
Questo riduce il mio lavoro con questi tre insiemi di file:
<UL>
<LI>Quelli necessari alla configurazione per un sistema boot/root:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        rc      system startup script
        fstab   lista dei file systems di cui fare il mount
        inittab parametri per il processo di init - il
                primo processo a partire al boot del sistema.
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>

</LI>
<LI>Quelli che dovrei avere per un sistema boot/root:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        passwd  lista delle login
        shadow  password
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>

Queste dovrebbero essere presenti in un sistema sicuro 
in modo tale che eseguendo il boot dal dischetto siano 
rigettate le login non abilitate. </LI>
<LI>I rimanenti. I precedenti bastano, quindi lasciamo solo questi per
il momento.</LI>
</UL>
</P>
<P>A parte questo, ho veramente bisogno di solo 2 file, e ci&ograve; che contengono
&egrave; sorprendentemente poco.
<UL>
<LI><CODE>rc</CODE> dovrebbe contenere:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        #!/bin/sh       
        /etc/mount -av
        /bin/hostname boot_root
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>

e non ho bisogno di eseguire hostname - semplicemente risulta pi&ugrave;
simpatico se lo faccio. Anche mount &egrave; necessario solamente, per ora,
ad eseguire il mount di <CODE>/proc</CODE> per supportare il comando ps - Linux
funziona anche senza hostname.</LI>
<LI><CODE>fstab</CODE> dovrebbe essere:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        /dev/fd0        /               ext2    defaults
        /proc           /proc           proc    defaults
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>

Non penso che la prima riga sia veramente necessaria, ma ho trovato
che se la lascio fuori, mount non riesce ad eseguire il mount di /proc.</LI>
</UL>
</P>
<P><CODE>inittab</CODE> dovrebbe essere a posto cos&igrave; com'&egrave;, a meno che non vogliate
essere sicuri che gli utenti non possano connettersi attraverso
le porte seriali. Per prevenire questo, togliete i commenti a tutte
le righe con <CODE>/etc/getty</CODE> che includono ttys o ttyS alla fine della riga.
Lasciate per&ograve; le porte tty altrimenti non potrete collegarvi tramite
la console.</P>
<P><CODE>inittab</CODE> definisce cosa il sistema eseguir&agrave; in varie situazioni
incluso l'inizio della sessione, la chiusura, il passaggio
a un modo multi-utente.
Bisogna controllare attentamente che i comandi passati a inittab
siano presenti e nella directory corretta. Se inserite i vostri
comandi nel vostro dischetto di recupero usando il listato
della directory di esempio di questo HOWTO, e poi copiate
il vostro inittab nel dischetto di recupero senza controllare,
allora avrete grosse possibilit&agrave; che qualcosa vada storto, perch&eacute;
met&agrave; delle righe nell'inittab faranno riferimento a programmi
inesistenti o residenti in directory sbagliate.</P>
<P>Molti programmi non possono essere spostati da una directory a un'altra
altrimenti non riuscriranno a funzionare correttamente.
Per esempio sul mio sistema, <CODE>/etc/shutdown</CODE> chiama il
comando <CODE>/etc/reboot</CODE>. Se sposto reboot in <CODE>/bin/reboot</CODE>,
e poi chiamo il comando shutdown, questo fallir&agrave;, perch&eacute; non
pu&ograve; trovare il file reboot.</P>
<P>Per il resto, copiate semplicemente tutti i file di testo nella vostra
directory <CODE>/etc</CODE>, pi&ugrave; gli eseguibili nella directory
<CODE>/etc</CODE> di cui non potete essere sicuri se vi serviranno. Come guida,
consultate la lista nella sezione ``Listato della directory di un Root Disk
usando ls-lR'' - questo &egrave; quello che io ho, cos&igrave; probabilmente
sar&agrave; sufficiente per voi se copiate solo questi file.</P>
<P>In pratica, un solo file <CODE>rc</CODE> &egrave; restrittivo; molti sistemi ora
usano una directory <CODE>/etc/rc.d</CODE> contenente gli script di shell, ma
&egrave; probabilmente pi&ugrave; semplice copiare la directory inittab e
<CODE>/etc/rc.d</CODE> dal vostro sistema esistente, e controllare poi gli
script di shell per togliere quelle parti che non servono in un sistema che
partir&agrave; da dischetto.</P>

<H3><CODE>/bin</CODE></H3>

<P>Ecco una directory adatta a contenere tutte le utility extra che vi
servono per avere a disposizioni le funzionalit&agrave; di base; utility
come ls, mv, cat, dd ecc.
Andate alla sezione intitolata ``Esempio di ls-lR su un disco di Boot/Root''
per una lista di file che io ho messo nella mia directory <CODE>/bin</CODE> del mio
disco di boot/root. Noterete che non contengono utility per recuparare
i backup, come cpio, tar, gzip etc. Questo perch&eacute; io ho messo queste
utility su un dischetto separato, per salvare spazio sul disco di
root/boot. Una volta che ho fatto partire il sistema dal mio disco di
root/boot, esso si copia in memoria come ramdisk lasciando il disk drive
libero per un altro dischetto: il dischetto utility! Di solito
io ne faccio il mount in <CODE>/usr</CODE>.</P>
<P>La creazione di un disco di utility &egrave; descritta successivamente nella sezione
intitolata ``Aggiungere un Dischetto di Utility''.</P>

<H3><CODE>/lib</CODE></H3>

<P>Due librerie sono necessarie per il funzionamento di molte utility
sotto Linux:
<UL>
<LI>ld.so</LI>
<LI>libc.so.4</LI>
</UL>
</P>
<P>Se non sono nella directory <CODE>/lib</CODE> allora il sistema non sar&agrave; in grado
di partire. Se siete fortunati potreste vedere un messaggio di errore
che vi dice perch&eacute;.</P>
<P>Queste dovrebbero essere presenti nella vostra directory <CODE>/lib</CODE>.
Notate che <CODE>libc.so.4</CODE> pu&ograve; essere un link simbolico a un libreria libc
con la versione nel nome del file. Se usate il comando:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        ls -l /lib
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>

dovreste vedere qualcosa del genere:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        libc.so.4 -> libc.so.4.5.21
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
</P>
<P>In questo caso, la libreria libc che vi serve &egrave; la libc.so.4.5.21.</P>

<H2><A NAME="ss3.5">3.5</A> <A HREF="Bootdisk-HOWTO.html#toc3.5">LILO</A>
</H2>


<H3>Introduzione</H3>

<P>Un dischetto di root/boot perch&eacute; sia utilizzabile, deve essere
in grado di eseguire il boot. Per ottenere ci&ograve;, la via pi&ugrave; semplice
(forse l'unica?) &egrave; quella di installare un boot loader, che &egrave; una parte
di codice eseguibile salvata sul settore 0, cilindro 0 del disco.
Andate alla sezione intitolata ``Dischetti di Boot'' per saperne di
pi&ugrave; sui processi di boot.</P>
<P>LILO &egrave; un boot loader disponibile su ogni Linux site. Permette di
configurare il boot loader, compreso:
<UL>
<LI>Quale device deve essere ``montato'' come drive root.</LI>
<LI>Se deve essere usato un ramdisk.</LI>
</UL>
</P>

<H3>Esempio di Configurazione di LILO</H3>

<P>&Egrave; un modo molto conveniente per specificare come il kernel deve
comportarsi al momento del boot. Il mio file di configurazione per
LILO 0.15 sul disco di root/boot &egrave;:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<HR>
<PRE>
boot = /dev/fd0
install = ./mnt/boot.b
map = ./mnt/lilo.map
delay = 50
message = ./mnt/lilo.msg
timeout = 150
compact
image = ./mnt/zImage 
        ramdisk = 1440
        root = /dev/fd0
</PRE>
<HR>
</CODE></BLOCKQUOTE>
</P>
<P>Notate che boot.b, lilo.msg e il kernel devono essere copiati sul dischetto
usando un comando del tipo:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
cp /boot/boot.b ./mnt
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
</P>
<P>Se questo non viene fatto, LILO non potr&agrave; essere eseguito correttamente
durante il boot se l'hard disk non &egrave; disponibile, e c'&egrave; da
perdere tempo nel creare un dischetto di salvezza che richieda un
hard disk per partire.</P>
<P>Io eseguo LILO con il comando:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        /sbin/lilo -C &lt;configfile>
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
</P>
<P>Lo eseguo da una directory contenente la directory mnt nella
quale ho ``messo'' il disco. Questo significa che sto dicendo a LILO
di installare un boot loader nel device di boot (/dev/fd0 in questo caso),
di eseguire il boot del kernel nella directory principale del disco.</P>
<P>Ho anche specificato che voglio che il root device sia il dischetto,
e che voglio un RAM disk di 1440 blocchi da 1K, la stessa grandezza
del dischetto. Siccome ho creato un dischetto con un file system di tipo
ext2, ho fatto tutto ci&ograve; che dovevo fare affinch&eacute; il sistema
usi come root device il ramdisk, e copi il contenuto del dischetto
in quest'ultimo.</P>
<P>Le caratteristiche di un ram disk sono descritte pi&ugrave; approfonditamente
nella sezione intitolata ``RAM DISK E SISTEMI BOOT/ROOT''.</P>
<P>&Egrave; anche utile considerare la possibilit&agrave; di usare il parametro
``singolo'' per fare in modo che Linux esegua il boot in modalit&agrave;
utente-singolo. Questo pu&ograve; essere utile per prevenire la connessione
di utenti attraverso le porte seriali.</P>
<P>Uso inoltre le opzioni ``DELAY'' ``MESSAGE'' e ``TIMEOUT'' in modo che
quando il sistema parte dal disco, LILO mi dar&agrave; l'opportunit&agrave;
di inserire dei comandi da passare al kernel. Non ne ho bisogno
ora come ora, ma potrebbe tornarmi utile se volessi usare un'altro
root device o eseguire il mount di un file system in sola lettura.</P>
<P>Il file di messaggio che io uso &egrave; cos&igrave; fatto:</P>
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
Linux Boot/Root Diskette
========================
 
Inserisci un linea di comando del tipo:

      zImage [ command-line options]

Se non scrivi niente linux partira` dopo 15 secondi.
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
</P>
<P>Mi ricorda semplicemente quali sono le mie scelte.</P>
<P>I lettori sono invitati a leggere la documentazione di LILO
attentamente prima di tentare di installare qualcosa. &Egrave; facile
rovinare le partizioni se usate il parametro ``<CODE>boot =</CODE>'' in modo
sbagliato. Se non siete esperti non usate LILO finch&eacute; non siete
sicuri di avere capito e avete controllato 3 volte i vostri
parametri.</P>
<P>Notate che dovete rieseguire lilo ogni volta che cambiate kernel,
cos&igrave; LILO pu&ograve; settare la sua mappa dei file per descrivere
correttamente il nuovo file del kernel. &Egrave; di fatto possibile
sostituire il file del kernel con uno quasi identico senza
rieseguire LILO, ma &egrave; molto meglio non rischiare - se cambiate
kernel, rieseguite LILO. </P>

<H3>Rimuovere LILO</H3>

<P>Finch&eacute; sono sull'argomento LILO &egrave; bene che vi dica un'altra cosa:
se avete installato lilo su un drive contenente DOS, potete sempre
ripristinare il boot sector con il comando:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        FDISK /MBR
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
</P>
<P>dove MBR sta per ``Master Boot Record''. Alcuni non vedono di buon
occhio questo metodo, per&ograve; funziona.</P>

<H3>Opzioni Utili di LILO</H3>


<P>LILO ha molte opzioni utili le quali sono difficili da ricordare
quando si deve creare un disco di boot:
<UL>
<LI>opzioni di linea di comando - potete dare delle opzioni di linea di
comando per specificare il root device, la grandezza del ramdisk,
parametri per device speciali o altre cose. Se usate l'opzione
DELAY=nn nel file di configurazione, LILO si fermer&agrave; permettendovi
di selezionare un'immagine del kernel con cui eseguire il boot
e di passare qualunque opzione vogliate al kernel.
Per esempio:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        zImage aha152x=0x340,11,3,1 ro 
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>

passa il parametro aha152x al driver per i dischi scsi aha152x
(ammesso che il kernel sia stato compilato con il supporto per
questi dischi) e chiede che venga eseguito il mount del root file
system in sola lettura.</LI>
<LI>L'opzione ``lock'' - questa opzione chiede a LILO di salvare la
linea di comando che si inserisce come la linea di comando di
default da usare in tutti i boot successivi. Questa opzione &egrave;
particolarmente utile quando avete un device che non pu&ograve; essere
riconosciuto automaticamente. Usando l'opzione ``lock'' evitate di
inserire i parametri del device ogni volta che accendete il computer.
Per esempio:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        zImage aha152x=0x340,11,3,1 root=/dev/sda8 ro lock
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
</LI>
<LI>L'opzione di configurazione APPEND - permette di memorizzare la
stringa con i parametri per un device nella configurazione, come
alternativa all'opzione ``lock''. Attenti all'uso delle virgolette.
Per esempio:
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
        APPEND = "aha152x=0x340,11,3,1"
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
</LI>
<LI>DELAY - ferma il boot automatico per un determinato tempo, in modo
da dare il tempo all'utente di inserire una linea di comando, magari
diversa da quella di default.</LI>
</UL>
</P>

<HR>
<A HREF="Bootdisk-HOWTO-4.html">Avanti</A>
<A HREF="Bootdisk-HOWTO-2.html">Indietro</A>
<A HREF="Bootdisk-HOWTO.html#toc3">Indice</A>
</BODY>
</HTML>