Sophie

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distrib > Mandriva > 2008.1 > x86_64 > media > main-release > by-pkgid > e05c4514608e650af9b28d9be1d35a18 > files > 231

howto-html-it-10.1-4mdv2008.1.noarch.rpm

<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 3.2 Final//EN">
<HTML>
<HEAD>
 <META NAME="GENERATOR" CONTENT="LinuxDoc-Tools 0.9.21">
 <TITLE>Chroot-BIND HOWTO: Introduzione</TITLE>
 <LINK HREF="Chroot-BIND-HOWTO-2.html" REL=next>

 <LINK HREF="Chroot-BIND-HOWTO.html#toc1" REL=contents>
</HEAD>
<BODY>
<A HREF="Chroot-BIND-HOWTO-2.html">Avanti</A>
Indietro
<A HREF="Chroot-BIND-HOWTO.html#toc1">Indice</A>
<HR>
<H2><A NAME="s1">1.</A> <A HREF="Chroot-BIND-HOWTO.html#toc1">Introduzione</A></H2>

<P>Questo &egrave; il Chroot-BIND HOWTO; controllate la sezione 
<A HREF="#where">Dove?</A> per il sito principale, che contiene la copia pi&ugrave; aggiornata
disponibile. Si assume che sappiate gi&agrave; usare e configurare BIND (Berkeley
Internet Name Domain). In caso contrario vi consiglio di leggere prima il
DNS HOWTO. Si assume anche che abbiate una certa familiarit&agrave; con
compilazione ed installazione di software sul vostro sistema UNIX-like.</P>

<H2><A NAME="ss1.1">1.1</A> <A HREF="Chroot-BIND-HOWTO.html#toc1.1">Cosa?</A>
</H2>

<P>Questo documento descrive alcune precauzioni supplementari da prendere
quando si installa BIND; spiega come configurarlo in modo che venga eseguito
in una "gabbia" creata con chroot e che quindi non possa accedere a nessun
file al di fuori del suo piccolo albero di directory. Inoltre lo
configureremo per farlo girare senza i privilegi di root.</P>
<P>L'idea dietro al programma chroot &egrave; piuttosto semplice: quando si esegue
BIND (o qualunque altro processo) in una gabbia chroot, il processo diventa
incapace di vedere la parte di filesystem esterna alla sua gabbia. Per
esempio, in questo documento configureremo BIND affinch&eacute; giri confinato
nella directory <CODE>/chroot/named</CODE>. Bene, a BIND il contenuto di questa
directory apparir&agrave; come <CODE>/</CODE>, la directory radice, e non potr&agrave; accedere
a nient'altro fuori da questa. Probabilmente avete gi&agrave; incontrato gabbie
chroot prima d'ora se avete usato <CODE>ftp</CODE> per accedere ad un sistema
pubblico.</P>
<P>Dato che il processo di chroot &egrave; molto pi&ugrave; semplice con BIND 9 ho iniziato
ad ampliare leggermente questo documento aggiungendo alcuni consigli
generali su come rendere pi&ugrave; sicura un'installazione di BIND. Ciononostante
questa non &egrave; (e non vuole essere) una guida completa su come rendere sicuro
BIND: fare quello che &egrave; consigliato qui non esaurisce affatto la lista delle
cose da fare per avere un nameserver sicuro!</P>


<H2><A NAME="ss1.2">1.2</A> <A HREF="Chroot-BIND-HOWTO.html#toc1.2">Perch&eacute;?</A>
</H2>

<P>L'idea che sta alla base dell'usare un ambiente chroot per eseguire BIND &egrave;
di limitare l'accesso che un possibile intruso pu&ograve; guadagnare sfruttando
eventuali vulnerabilit&agrave; di BIND. &Egrave; per la stessa ragione per cui eseguiremo
BIND senza i privilegi di root.</P>
<P>Questo dovrebbe essere considerato solo un supplemento alle normali
precauzioni di sicurezza (utilizzare la versione pi&ugrave; recente, controllare
gli accessi, ecc...), non certo come alternativa ad esse.</P>
<P>Se vi interessa la sicurezza dei DNS allora probabilmente vi interesser&agrave;
anche qualche altro documento in proposito. Compilare BIND con 
<A HREF="http://www.immunix.org/products.html#stackguard">StackGuard</A> &egrave;
con ogni probabilit&agrave; una buona idea per avere un ulteriore livello di
sicurezza. Usarlo &egrave; facile, n&eacute; pi&ugrave; n&eacute; meno che usare il normale gcc.
Inoltre, 
<A HREF="http://cr.yp.to/dnscache.html">DNScache</A> &egrave; un
sostituto sicuro per BIND scritto da Dan Bernstein. Dan &egrave; anche l'autore di
qmail, e DNScache sembra seguire una filosofia simile.</P>

<H2><A NAME="where"></A> <A NAME="ss1.3">1.3</A> <A HREF="Chroot-BIND-HOWTO.html#toc1.3">Dove?</A>
</H2>

<P>La versione pi&ugrave; recente di questo documento &egrave; sempre disponibile sul sito web
degli Utenti Linux/Open Source di Regina, Sask., su 
<A HREF="http://www.losurs.org/docs/howto/Chroot-BIND.html">http://www.losurs.org/docs/howto/Chroot-BIND.html</A>.</P>
<P>C'&egrave; una traduzione in giapponese di questo documento, mantenuta da
Nakano Takeo <CODE>nakano at apm.seikei.ac.jp</CODE>. La si pu&ograve; reperire su 
<A HREF="http://www.linux.or.jp/JF/JFdocs/Chroot-BIND-HOWTO.html">http://www.linux.or.jp/JF/JFdocs/Chroot-BIND-HOWTO.html</A>.</P>
<P>[NdT: in italiano il documento &egrave; reperibile su 
<A HREF="http://ildp.pluto.linux.it/HOWTO/Chroot-BIND-HOWTO.html">http://ildp.pluto.linux.it/HOWTO/Chroot-BIND-HOWTO.html</A>]</P>
<P>BIND &egrave; disponibile presso l'
<A HREF="http://www.isc.org/">Internet Software Consortium</A> su 
<A HREF="http://www.isc.org/bind.html">http://www.isc.org/bind.html</A>. Mentre
scrivo, la versione corrente di BIND 9 &egrave; la 9.2.0. BIND 9 &egrave; in giro da un
po' di tempo ormai e molta gente lo usa su server di produzione. Tuttavia,
alcuni conservatori preferiscono restare con BIND 8: se siete fra questi
allora leggete il mio Chroot-BIND8 HOWTO (disponibile nello stesso sito) per
i dettagli sul chroot, ma tenete presente che con BIND 8 &egrave; molto pi&ugrave;
difficile.</P>
<P>Ricordate che ci sono <B>note</B> falle di sicurezza in molte delle
precedenti versioni di BIND, perci&ograve; assicuratevi di avere sempre installata
la versione pi&ugrave; recente!</P>

<H2><A NAME="ss1.4">1.4</A> <A HREF="Chroot-BIND-HOWTO.html#toc1.4">Come?</A>
</H2>

<P>Ho scritto questo documento basandomi sulla mia esperienza nel configurare
BIND in un ambiente chroot. Nel mio caso avevo gi&agrave; un'installazione di BIND
preesistente da un pacchetto di una distribuzione Linux. Assumer&ograve; che la
maggior parte di voi sia presumibilmente nella stessa situazione e perci&ograve;
descriver&ograve; solo come spostare e modificare i file di configurazione dalla
vostra installazione esistente di BIND e come rimuovere il pacchetto prima
di installare quello nuovo. Non disinstallatelo ora, per&ograve;: ci possono
servire alcuni dei suoi file, prima.</P>
<P>Se invece questo non &egrave; il vostro caso, dovreste comunque essere in grado di
seguire questo documento: la sola differenza sar&agrave; che dove io dico di
copiare un file esistente voi dovrete crearlo da soli. A questo scopo vi
potr&agrave; tornare utile il DNS HOWTO.</P>

<H2><A NAME="ss1.5">1.5</A> <A HREF="Chroot-BIND-HOWTO.html#toc1.5">Liberatoria</A>
</H2>

<P>Questa procedura ha funzionato per me, sul mio computer: il vostro caso
potrebbe essere diverso. Questo &egrave; solo uno dei tanti modi di fare la stessa
cosa; ce ne sono altri che portano allo stesso risultato (sebbene
l'approccio generale sia lo stesso). Questo &egrave; semplicemente il primo modo
che ho trovato per far funzionare la cosa e cos&igrave; ho scritto questo modo e
non un altro.</P>
<P>Fino ad oggi la mia esperienza con BIND &egrave; stata la sua installazione sui
server Linux. Comunque quasi tutte le istruzioni in questo HOWTO dovrebbero
funzionare facilmente su altri tipi di UNIX, e cercher&ograve; di esporre le
differenze di cui sono a conoscenza. Ho anche ricevuto dei suggerimenti da
gente che usa altre distribuzioni ed altre piattaforme ed ho cercato di
incorporarli qui dove possibile.</P>
<P>Se avete Linux dovete assicurarvi di avere una versione del kernel 2.4 o
superiore prima di cominciare. Lo switch <CODE>-u</CODE> (per eseguire processi
senza i privilegi di root) esiste solo da questa versione in poi.</P>


<HR>
<A HREF="Chroot-BIND-HOWTO-2.html">Avanti</A>
Indietro
<A HREF="Chroot-BIND-HOWTO.html#toc1">Indice</A>
</BODY>
</HTML>