<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 3.2 Final//EN"> <HTML> <HEAD> <META NAME="GENERATOR" CONTENT="SGML-Tools 1.0.9"> <TITLE>HOWTO: Multi Disk System Tuning: Pezzettini e Ritagli </TITLE> <LINK HREF="Multi-Disk-HOWTO-20.html" REL=next> <LINK HREF="Multi-Disk-HOWTO-18.html" REL=previous> <LINK HREF="Multi-Disk-HOWTO.html#toc19" REL=contents> </HEAD> <BODY> <A HREF="Multi-Disk-HOWTO-20.html">Avanti</A> <A HREF="Multi-Disk-HOWTO-18.html">Indietro</A> <A HREF="Multi-Disk-HOWTO.html#toc19">Indice</A> <HR> <H2><A NAME="bits-n-pieces"></A> <A NAME="s19">19. Pezzettini e Ritagli </A></H2> <P> <!-- diso!varie --> Questa è praticamente una sezione dove ammucchio tutti i pezzetti che ancora non ho deciso dove mettere, ma che sento sia necessario saperne qualcosa. È una specie di area di transizione. <P> <P> <P> <H2><A NAME="ss19.1">19.1 Partizione Swap: usarla o non usarla</A> </H2> <P> <!-- disco!varie!swap o non swap --> In molti casi non avete bisogno di una partizione di swap, ad esempio se avete molta RAM, tipo più di 64 MB, e siete l'unico utente della macchina. In questo caso potete provare a procedere senza una partizione di swap e controllare in ogni momento se avete mai saturato la memoria virtuale. <P>Rimuovere le partizioni di swap ha due vantaggi: <UL> <LI>risparmiate spazio disco (in realtà abbastanza ovvio)</LI> <LI>risparmiate tempo di accesso alle partizioni swap altrimenti giacerebbero al centro del vostro spazio disco.</LI> </UL> <P>In fine, avere una partizione di swap è come avere un bagno riscaldato: non lo usate molto spesso, ma sicuramente lo apprezzerete quando ne avete bisogno. <P> <H2><A NAME="ss19.2">19.2 Punto di montaggio e <CODE>/mnt</CODE></A> </H2> <P> <!-- disco!varie!questioni sul punto di montaggio --> Nelle versioni più recenti di questo documento ho proposto di mettere tutte le partizioni montate in maniera permanente sotto <CODE>/mnt</CODE>. Il che, comunque, non è che sia proprio una buona idea visto che essa può essere utilizzata come un punto di montaggio, che guida a tutte le partizioni montate che diventano disponibili. Invece proporrò di montare direttamente da root mediante un nome significativo come <CODE>/mnt.nome-descrittivo</CODE>. <P>Recentemente sono diventato conscio del fatto che qualche distribuzione Linux utilizza punti di montaggio su subdirectory <EM>sotto</EM> <CODE>/mnt</CODE>, come <CODE>/mnt/floppy</CODE> e <CODE>/mnt/cdrom</CODE>, che mostra solamente quanto confusa sia l'intera faccenda. Speriamo che FHS chiarisca tutto ciò. <P> <P> <H2><A NAME="power-heating"></A> <A NAME="ss19.3">19.3 Alimentazione e Riscaldamento </A> </H2> <P> <!-- disco!varie!questioni riguardanti l'alimentazione --> <!-- disco!varie!questioni riguardanti il riscaldamento --> Non molti anni fa, una macchina con la potenza di un moderno PC richiedeva alimentazione e raffreddamento a 3 fasi, generalmente mediante aria condizionata nella stanza della macchina, alcune volte anche raffreddando ad acqua. La tecnologia si è evoluta velocemente portando non solo alta velocità ma anche componenti a basso consumo. Comunque, c'è un limite definito dalla tecnologia, qualcosa che uno dovrebbe tenere a mente visto che il sistema si espande con ancora un altro disco o un'altra scheda PCI. Quando l'alimentazione gira a pieno regime tenete presente che tutta questa energia sta andando da qualche parte, per lo più in calore. Se questo non viene dissipato attraverso ventole, avrete un serio riscaldamento nel cabinet seguito da un'affidabilità ridotta ed anche da una riduzione della vita delle elettroniche. I produttori stabiliscono un minimo di necessità di raffreddamento per i loro dischi, generalmente in termini di piedi cubi al minuto (CFM). Siete tutti avvisati di prenderlo seriamente in considerazione. <P>Mantenete i passaggi di aria aperti, pulite la polvere e controllate la temperatura del vostro sistema in funzione. Se è troppo caldo da toccare, probabilmente gira in condizioni di calore eccessivo. <P>Se possibile utilizzate spin up sequenziali per i dischi. È durante l'avvio, quando le piastre dei dischi accelerano fino a velocità normale che un disco consuma il massimo dell'energia e se tutti i dischi partono simultaneamente potreste andare oltre il massimo della vostra alimentazione. <P> <H2><A NAME="ss19.4">19.4 Dejanews</A> </H2> <P> <!-- disco!varie!Dejanews --> <!-- disco!affidabilità --> Questo è un sistema Internet che indubbiamente è familiare a molti di voi. Esso cerca e fornisce articoli <EM>Usenet</EM> dal 1995 fino ai più recenti messaggi e offre inoltre un'interfaccia web di lettura e scrittura. C'è molto altro, controllate <A HREF="http://www.dejanews.com">Dejanews</A> per maggiori informazioni. <P>Ciò che forse è meno risaputo, è che utilizzano circa 120 computer Linux SMP molti dei quali utilizzano per questo servizio il modulo <CODE>md</CODE> per gestire dai 4 ai 24 Giga di spazio disco (più di 1200 Giga tutti insieme). Il sistema cresce in continuazione ma al momento di scrivere essi utilizzano generalmente dual Pentium Pro 200MHz e sistemi Pentium II 300 MHz con 256 MB di RAM o più. <P>Una macchina per production database ha generalmente un disco per il sistema operativo e tra i 4 ed i 6 gestiti dal modulo <CODE>md</CODE> dove gli articoli sono archiviati. I dischi sono connessi ad adattatori PCI SCSI BusLogic Model BT-946C e BT-958 <P>Per i sistemi di produzione (che sono accesi 365 giorni l'anno) il tempo di interruzione dovuto ad errori di disco è inferiore allo 0.25% (che è un quarto di 1%, non di 25%). <P>Solo una cosa: questa non è pubblicità, è inserito come un esempio di quanto è richiesto per quel che è un servizio Internet principale. <P> <P> <P> <P> <P> <HR> <A HREF="Multi-Disk-HOWTO-20.html">Avanti</A> <A HREF="Multi-Disk-HOWTO-18.html">Indietro</A> <A HREF="Multi-Disk-HOWTO.html#toc19">Indice</A> </BODY> </HTML>