Sophie

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distrib > Mandriva > 9.1 > i586 > by-pkgid > f1098342ec4a2b28475e34123ce17201 > files > 1021

howto-html-it-9.1-0.5mdk.noarch.rpm

<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 3.2 Final//EN">
<HTML>
<HEAD>
 <META NAME="GENERATOR" CONTENT="SGML-Tools 1.0.9">
 <TITLE>The Linux SCSI HOWTO: Nastri</TITLE>
 <LINK HREF="SCSI-HOWTO-9.html" REL=next>
 <LINK HREF="SCSI-HOWTO-7.html" REL=previous>
 <LINK HREF="SCSI-HOWTO.html#toc8" REL=contents>
</HEAD>
<BODY>
<A HREF="SCSI-HOWTO-9.html">Avanti</A>
<A HREF="SCSI-HOWTO-7.html">Indietro</A>
<A HREF="SCSI-HOWTO.html#toc8">Indice</A>
<HR>
<H2><A NAME="s8">8. Nastri</A></H2>

<P>
<P>Questa sezione d&agrave; informazioni specifiche sui drive per nastri scsi.
<P>
<H2><A NAME="ss8.1">8.1 Hardware supportato e non supportato </A>
</H2>

<P>
<P>Drive che usano una ampiezza di blocco, sia fissa che variabile, minore 
dell'ampiezza del buffer del driver (definita a 32 K nei sorgenti delle 
distribuzioni) sono supportati.
<P>I parametri (ampiezza dei blocchi, buffer, densit&agrave;) sono impostati
con ioctl (solitamente con il programma mt), e rimangono attivi dopo che 
il dispositivo &egrave; chiuso e riaperto. 
<P>Virtualmente tutti i drive dovrebbero funzionare, inclusi: 
<UL>
<LI> Drive Archive Viper QIC, compresi i modelli 150M e 525M.</LI>
<LI> Drive Exabyte 8mm.</LI>
<LI> Drive Wangtek 5150S.</LI>
<LI> Drive Wangdat DAT.</LI>
</UL>
<P>
<H2><A NAME="ss8.2">8.2 Problemi comuni </A>
</H2>

<P>
<P>
<H3>Il drive del nastro non &egrave; riconosciuto al momento del boot</H3>

<P>
<P>Provate a eseguire il boot con un nastro nel drive.
<P>
<H3>Nastri con pi&ugrave; file non sono letti nel modo giusto</H3>

<P>
<P>Quando si legge un nastro con pi&ugrave; file, il primo tar ha successo, il 
secondo fallisce silenziosamente, e riprovare il secondo tar ha successo.
<P>Programmi user level, come il tar, non capiscono i mark dei file. Il 
primo tar legge fino alla fine del file. Il secondo cerca di leggere 
all'altezza del mark del file, non trova nulla, ma il nastro si 
muove al di l&agrave; del mark. Il terzo tar ha successo perch&eacute; il nastro &egrave; 
all'inizio del file successivo. 
<P>Usate mt su dispositivi che non riavvolgono per spostarvi al file successivo.
<P>
<H3>La decompressione fallisce</H3>

<P>I programmi di decompressione non sono in grado di maneggiare gli zero
che riempiono l'ultimo blocco del file.
<P>Per prevenire avvertimenti ed errori, mettete i vostri file compressi 
tutti insieme in un file .tar; ad esempio, piuttosto che fare:
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
tar cfvz /dev/nrst0 file.1 file.2 ...
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>eseguite:
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
tar cfvz tmp.tar.z file.1 file.2 ...

tar cf /dev/nrst0 tmp.tar.z
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>
<H3>Problemi nel trasferire nastri da/a altri sistemi</H3>

<P>
<P>Non siete in grado di leggere un nastro scritto con un sistema
operativo diverso, oppure un altro sistema operativo non &egrave; in grado di
leggere un nastro scritto in Linux.
<P>Sistemi diversi spesso usano diverse ampiezze di blocco. Su un
dispositivo a nastro che usa un'ampiezza di blocco fissa, vi
imbatterete in errori nel momento in cui vi accingerete a leggere
blocchi scritti utilizzando un'ampiezza di blocco diversa.
<P>Per leggere questi nastri dovete impostare l'ampiezza del blocco del
lettore in modo che corrisponda con l'ampiezza del blocco usata quando il 
nastro &egrave; stato scritto.
<P>NOTA: questa &egrave; l'ampiezza di blocco hardware, non il fattore di
blocco usato con tar, dump ecc. 
<P>Potete farlo con il comando mt -
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
mt setblk &lt;dimensione>
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>o
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
mt setblk 0
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>per ottenere il supporto per blocchi di ampiezza variabile.
<P>Notate che queste opzioni di mt non sono supportate sotto la versione GNU di 
mt che &egrave; inclusa in qualche distribuzione di Linux. Dovete usare invece 
il comando Linux SCSI mt derivato da BSD. I sorgenti dovrebbero essere 
disponibili in:
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
  
tsx-11.mit.edu:/pub/linux/ALPHA/scsi
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>Notate inoltre che per default, ST_BUFFER_BLOCKS (definito in 
/usr/src/linux/drivers/scsi/st_options.h, nei kernel pi&ugrave; recenti, st.c in 
quelli pi&ugrave; vecchi) &egrave; impostato in modo da permettere al massimo 
un'ampiezza di buffer di 32 K, dovrete modificare il 
sorgente per usare blocchi pi&ugrave; grossi.
<P>
<H3>Messaggio di errore "No such device"</H3>

<P>Tutti i tentativi di accedere al nastro finiscono in un
<P>"No such device"
<P>o messaggi di errori simili. Controllate la tipologia del vostro
dispositivo a nastro, DEVE essere un dispositivo a carattere con numeri
primario e secondario che combaciano con quelli specificati in 
<A HREF="SCSI-HOWTO-6.html#DevFiles">File di dispositivo</A>.
<P>
<H3>La lettura di nastri a certe densit&agrave; funziona, mentre la scrittura no.</H3>

<P>
<P>Molti lettori di nastri supportano la lettura a densit&agrave; pi&ugrave; basse per 
mantenere la compatibilit&agrave; con hardware pi&ugrave; vecchio, ma non sono
in grado di scrivere alle stesse densit&agrave;. 
<P>Questo &egrave; in particolare il caso dei lettori QIC che leggono vecchi nastri 
60 M, ma scrivono solo i nuovi formati 120, 150, 250, e 525 M.
<P>
<H3>Il riposizionamento del nastro blocca l'accesso a tutti i dispositivi SCSI </H3>

<P>
<P>Questo problema &egrave; pi&ugrave; comune con driver SCSI che supportano solo un comando 
alla volta (vedete 
<A HREF="SCSI-HOWTO-10.html#MultiDevs">Dispositivi multipli</A>
per una spiegazione, e 
<A HREF="SCSI-HOWTO-10.html#BuyerGuideFeatures">Guida  all'acquisto: confronto delle caratteristiche</A> per vedere quali driver 
hanno questa limitazione), comunque ci potrebbero essere dei lettori di 
nastri che si rifiutano di disconnettersi.
<P>In entrambi i casi potete aggirare il problema modificando il file 
drivers/scsi/st.c; aggiungete:
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
#define ST_NOWAIT
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>all'inizio e ricompilate il kernel. 
<P>Notate che questo fa s&igrave; che eventuali condizioni di errore vengano 
riportate solo quando il successivo comando SCSI viene eseguito. Perci&ograve; 
potreste voler fare qualcosa tipo:
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
mt status
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>dopo un comando mt di posizionamento di un file, cos&igrave; che non 
sovrascrivete file di nastro se il comando di posizionamento &egrave; fallito.
<P>Potreste anche prendere in considerazione il passaggio a una scheda SCSI 
meglio supportata o a un nuovo lettore di nastri se avete bisogno di 
usare questo stratagemma e dovete scrivere molti file su nastro.
<P>
<H2><A NAME="ss8.3">8.3 File di device</A>
</H2>

<P>
<P>I nastri SCSI usano un dispositivo a caratteri con numero primario 9.
<P>A causa di vincoli imposti dall'uso da parte di Linux di un dev_t di 16 
bit con soli 8 bit allocati al numero secondario, i numeri secondario del nastro 
SCSI sono assegnati in maniera dinamica cominciando dal pi&ugrave; basso 
HOST/ID/LUN SCSI. 
<P>I dispositivi in grado di riavvolgere sono numerati da 0, dove il primo 
nastro SCSI, /dev/rst0, &egrave; c 9 0, il secondo, /dev/rst1, c 9 1, eccetera. I 
dispositivi che non riavvolgono hanno il bit alto settato nel numero 
secondario, ad esempio /dev/nrst0 &egrave; c 9 128.
<P>La convenzionale attribuzione dei nomi &egrave;:
<PRE>
/dev/nst{numero}       per dispositivi che non riavvolgono
/dev/st{numero}                per dispositivi che riavvolgono
</PRE>
<P>
<HR>
<A HREF="SCSI-HOWTO-9.html">Avanti</A>
<A HREF="SCSI-HOWTO-7.html">Indietro</A>
<A HREF="SCSI-HOWTO.html#toc8">Indice</A>
</BODY>
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