Sophie

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howto-html-it-9.1-0.5mdk.noarch.rpm

<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 3.2 Final//EN">
<HTML>
<HEAD>
 <META NAME="GENERATOR" CONTENT="SGML-Tools 1.0.9">
 <TITLE>CD-Writing HOWTO: Impostare il sistema Linux per masterizzare</TITLE>
 <LINK HREF="CD-Writing-HOWTO-3.html" REL=next>
 <LINK HREF="CD-Writing-HOWTO-1.html" REL=previous>
 <LINK HREF="CD-Writing-HOWTO.html#toc2" REL=contents>
</HEAD>
<BODY>
<A HREF="CD-Writing-HOWTO-3.html">Avanti</A>
<A HREF="CD-Writing-HOWTO-1.html">Indietro</A>
<A HREF="CD-Writing-HOWTO.html#toc2">Indice</A>
<HR>
<H2><A NAME="s2">2. Impostare il sistema Linux per masterizzare</A></H2>

<P>Questa sezione pu&ograve; essere applicata ai seguenti tipi di masterizzatori: SCSI, IDE/ATAPI e per porta parallela.
I masterizzatori USB non sono supportati, almeno alla volta del Marzo 2000.
Masterizzatori non-SCSI richiedono driver di compatibilit&agrave;,
che li fanno sembrare vere periferiche SCSI. Da una parte una strategia unificante
come questa &egrave; semplice ("tutto &egrave; SCSI"), in quanto al livello del programma &egrave; possibile
condividere la propria conoscenza con altri utenti, indipendentemente dal loro tipo di masterizzatore.
Per contro, dovrete riconfigurare applicazioni come i lettori di Audio CD o l'utility di mount per
rispecchiare i cambiamenti apportati al nome del driver. Per esempio, se il vostro masterizzatore
ATAPI era prima identificato dal file /dev/hdc, dopo aver attivato i driver di compatibilit&agrave; SCSI
dovrete riferirvi ad esso come /dev/scd0.
<P>Dopo aver impostato correttamente il tuo hardware e il sistema Linux, 
il comando <CODE>cdrecord -scanbus</CODE> dovrebbe mostrare una lista 
delle periferiche disponibili sui vostri bus SCSI. Lo scopo di questo
capitolo &egrave; di guidarti nell'impostazione del tuo sistema in modo che
l'output del comando sia del tipo:
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
shell&gt; cdrecord -scanbus
Cdrecord release 1.7a1 Copyright (C) 1995-1998 J&ouml;rg Schilling
scsibus0:
        0,0,0) 'Quantum ' 'XP34300         ' 'F76D' Disk
        0,1,0) 'SEAGATE ' 'ST11200N        ' '8334' Disk
        0,2,0) *
        0,3,0) 'TOSHIBA ' 'MK537FB/        ' '6258' Disk
        0,4,0) 'WANGTEK ' '5150ES SCSI 36  ' 'ESB6' Removable Tape
        0,5,0) 'EXABYTE ' 'EXB-8500-85QUE  ' '0428' Removable Tape
        0,6,0) 'TOSHIBA ' 'XM-3401TASUNSLCD' '3593' Removable CD-ROM
        0,7,0) *
scsibus1:
        1,0,0) 'Quantum ' 'XP31070W        ' 'L912' Disk
        1,1,0) *
        1,2,0) *
        1,3,0) 'TEAC    ' 'CD-R55S         ' '1.0H' Removable CD-ROM
        1,4,0) 'MATSHITA' 'CD-R   CW-7502  ' '4.02' Removable CD-ROM
        1,5,0) *
        1,6,0) 'YAMAHA  ' 'CDR400t         ' '1.0d' Removable CD-ROM
        1,7,0) *
</PRE>

<I>Lista1: lettura periferiche sul bus SCSI</I>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>L'esempio &egrave; di J&ouml;rg Schilling e indica un totale di 4 masterizzatori. Notate
che l'opzione -scanbus riporta anche altre periferiche, come normali CD-ROM e
dischi fissi. L'ultima colonna indica la descrizione SCSI della periferica,
dalla quale non &egrave; possibile distinguere i CD-ROM normali dai masterizzatori.
Comunque la descrizione del prodotto spesso d&agrave; dei suggerimenti nella forma di
una R, -R o -RW.
<P>
<P>
<H2><A NAME="ss2.1">2.1 Introduzione Veloce</A>
</H2>

<P>Questa sezione &egrave; un tentativo di fornire una descrizione veloce e comprensibile della configurazione.
Non tutte le possibilit&agrave; sono analizzate, ma, insomma, arrangiatevi un poco!
Prima di tutto, controllate la versione indicata dal comando uname. Dovrebbe essere qualcosa del tipo
2.0.X oppure 2.2.Y, dove X &egrave; maggiore di 36 e Y di 11. Se avete in esecuzione versioni pi&ugrave; vecchie
oppure serie 2.1.* o 1.*.* dovrete arrangiarvi. La lista a seguire indica una serie di comandi con cui
potrete inziare. I comandi creano i device file all'interno della directory /dev e cercano di caricare
alcuni moduli.
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
test `whoami` = 'root' || echo "Devi essere root per eseguire i comandi."
cd /dev/
umask -S u=rwx,g=rwx,o-rwx
./MAKEDEV loop || for i in 0 1 2 3 4 5 6 7; do mknod loop$i c 7 $i; done
./MAKEDEV sg   || for i in 0 1 2 3 4 5 6 7; do mknod sg$i  c 21 $i; done
for i in ide-scsi scsi_mod sg sr_mod loop
do
    modprobe $i || grep $i /proc/modules || echo "Forse manca il driver $i."
done
cdrecord -scanbus
</PRE>

<I>Lista: creazione dei device file e caricamento dei moduli</I>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>L'accesso all'hardware &egrave; di solito implementato sotto Linux attraverso i file di periferica.
Quindi prima di ogni altra cosa &egrave; necessario controllare che essi esistano nella directory /dev.
Ancora nessuno mi ha dato un motivo ragionevole per cui questo procedimento non sia stato automatizzato
attraverso tecniche come il device filesystem (devfs). Il devfs &egrave; ormai disponibile da anni, supporta
uno schema di denominazione pi&ugrave; sicuro (!) e pi&ugrave; chiaro, e inoltre permette ai file di periferica di apparire
automaticamente nella directory /dev.
Alcune persone pensano che il devfs non sia la soluzione perfetta, per&ograve; non se ne escono con idee migliori,
nemmeno con qualcosa di comparabile e, per ultimo, niente di disponible e testato. Cominciamo ad usare devfs!
(
<A HREF="http://www.atnf.CSIRO.AU/~rgooch/linux/kernel-patches.html">http://www.atnf.CSIRO.AU/~rgooch/linux/kernel-patches.html</A>)
<P>Leggete il prossimo capitolo se non vi sono i moduli necessari nel vostro sistema oppure consultate la documentazione
della vostra distribuzione.
Se lavorate in modalit&agrave; testo (console), il caricamento dei moduli potrebbe causare la stampa di alcuni messaggi sullo schermo.
Se lavorate in modalit&agrave; grafica (X11, KDE, Gnome), potrete vedere questi messaggi tramite il comando dmesg.
Per caricare i moduli avete la possibilit&agrave; di elencarli in un file di configurazione come /etc/modules oppure far girare
i demoni kerneld oppure kmod che caricheranno i moduli necessari per voi quando il kernel ne avr&agrave; la necessit&agrave;.
<P>Persone con masterizzatori SCSI possono saltare il resto di questa sezione visto che cdrecord molto probabilmente riconoscer&agrave;
il loro hardware. Se non &egrave; questo il caso mandatemi un'e-mail con le informazioni sulla vostra configurazione, di modo che possa
migliorare la sezione sui masterizzatori SCSI.
<P>E ora per quelli che posseggono masterizzatori IDE/ATAPI.
Come scritto nel capitolo precedente, dovrete caricare il driver di emulazione ide-scsi.
Ma questo driver pu&ograve; solo accedere al vostro masterizzatore se non vengono caricati ulteriori driver.
In altre parole dovrete dire al normale driver IDE di lasciar stare il vostro masterizzatore, di modo che il
driver ide-scsi possa appropriarsene.
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
hda = IDE bus/connector 0 master device
hdb = IDE bus/connector 0 slave  device
hdc = IDE bus/connector 1 master device
hdd = IDE bus/connector 1 slave  device
</PRE>

<I>Tabella: nomi file di periferica per hardware IDE/ATAPI </I>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>La tabella qui sopra indica la relazione fra i nomi dei device file e la posizione delle periferiche sui bus IDE.
Il nome del device file rappresentante il vostro masterizzatore deve essere passato come opzione al driver nel kernel di Linux.
Esempio: hdb=ide-scsi.
Questa impostazione dovrebbe essere posizionata in lilo.conf oppure chos.conf, se il driver &egrave; compilato staticamente nel kernel,
che &egrave; la scelta pi&ugrave; comune.
Le prossime due liste indicano configurazioni di esempio. Tutte le altre varianti come hdb=ignore oppure hdb=none non
faranno quello che vi serve. "Ignore" significa di non effettuare il test automatico della periferica e "none" bloccher&agrave; l'accesso
alla periferica.
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
image=/boot/zImage-2.2.14
  label=Linux
  read-only
  append="hdb=ide-scsi"
</PRE>

<I>Lista: Configurazione di esempio per lilo (/etc/lilo.conf)</I>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
linux "Linux 2.1.14" {
        image=/boot/zImage-2.0.37
        cmdline= root=/dev/hda5 readonly hdb=ide-scsi
}
</PRE>

<I>Lista: Configurazione di esempio per chos (/etc/chos.conf)</I>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>Se il driver per i CD-ROM IDE/ATAPI viene caricato come modulo, allora tutto quello scritto qui sopra non far&agrave;
per voi alcuna differenza, ma assicuratevi di includere le opzioni indicate nella prossima lista.
Le ultime tre linee di questa lista sono generalmente suggerite per automatizzare al massimo il caricamento dei moduli necessari.
Se non fate girare il demone per il caricamento automatico dei moduli, allora aggiungete i nomi dei moduli al file /etc/modules.conf
(oppure a quello specifico della vostra distribuzione).
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
options ide-cd ignore=hdb            # indica al modulo ide-cd di ignorare hdb
alias scd0 sr_mod                    # carica sr_mod all'accesso di scd0
pre-install sg     modprobe ide-scsi # prima di sg, carica ide-scsi
pre-install sr_mod modprobe ide-scsi # prima di sr_mod, carica ide-scsi
pre-install ide-scsi modprobe ide-cd # prima di ide-scsi, carica ide-cd
</PRE>

<I>Lista: Configurazione di esempio per /etc/modules.conf</I>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>Se usate il masterizzatore anche come lettore CD
ricordatevi che dovrete accedere al masterizzatore attraverso il file di periferica /dev/scdX ove X=0,...,8.
Potete indirizzare il puntatore simbolico cdrom all'attuale nome del file di periferica. La lista qui di seguito indica il comando
per ottenere questo, prendendo come esempio scd0.
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
cd /dev &amp;&amp; rm cdrom &amp;&amp; ln -s scd0 cdrom
</PRE>

<I>Lista: Impostare cdrom come nome simbolico per scd0</I>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>Se invece avete anche un CDROM IDE potrete continuare ad usarlo nel solito modo.
<P>
<H2><A NAME="ss2.2">2.2 Compilazione dei moduli del kernel mancanti.</A>
</H2>

<P>Il Kernel di Linux pu&ograve; essere equipaggiato con driver per varie cose.
I driver possono essere compilati staticamente nell'immagine del kernel
oppure come moduli che possono essere caricati a richiesta. 
<P>Questo metodo &egrave; il migliore per quei drive che non sono essenziali per il
funzionamento del sistema, dal momento che il kernel risulter&agrave; pi&ugrave; piccolo e veloce. Comunque alcuni driver sono essenziali per l'inizializzazione del sistema. Se, per esempio, hai installato il sistema su
di un hard-disk IDE &egrave; necessario avere il supporto per questa periferica
compilato nel kernel e non come modulo.
<P>
<P>Vi sono 3 diversi tipi di masterizzatori: SCSI, IDE/ATAPI e quelli esterni
per porta parallela. La Tabella 4 spega come configuarare il Kernel di
Linux per questi tipi di hardware. La prima colonna della tabella &egrave; la
sezione del menu di configurazione, dove si trovano le impostazioni.
La seconda colonna &egrave; una descrizione della caratteristica (presa dal
menu di configurazione del kernel).La terza indica il nome del modulo
risultante. Le colonne denominate SCSI, IDE e PP contengono le opzioni
necessarie per l'hardware associato (PP=porta parallela).
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
Sez.  Descrizione                 Modulo   SCSI  IDE   PP
------------------------------------------------------------
BLOCK  Enhanced IDE/MFM/RLL...                     Y      
BLOCK  IDE/ATAPI CDROM             ide-cd          M     
BLOCK  SCSI hostadaptor emulation  ide-scsi        M      
BLOCK  Loopback device             loop       M    M     M

PARIDE Parallel port IDE device    paride               Y/M
PARIDE Parallel port ATAPI CD-ROMs                       M
PARIDE Parallel port generic ATAPI                       M
PARIDE (select a low-level driver)                       Y

SCSI   SCSI support                scsi_mod  Y/M  Y/M    
SCSI   SCSI CD-ROM support         sr_mod    Y/M  Y/M     
SCSI     Enable vendor-specific               Y    Y      
SCSI   SCSI generic support        sg        Y/M  Y/M     
SCSI   (select a low-level driver)            Y

FS     ISO 9660 CDROM filesystem   iso9660   Y/M  Y/M   Y/M
FS     Microsoft Joliet cdrom...   joliet     Y    Y     Y
</PRE>

<I>Tabella 4: </I>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>Y vuol dire S&Igrave;, cio&egrave; indica di infilare quella brutta bestia nel kernel. 
M significa MODULO, quindi questa opzione diverr&agrave; un modulo. 
Con Y/M puoi decidere fra entrambe (l'ordine indica la scelta con meno
problemi potenziali). Non serve modificare impostazioni mancanti, anzi
lasciarle stare migliora le possibilit&agrave; che quello che salter&agrave; fuori funzioni 
(se prima funzionava perch&eacute; non dovrebbe farlo ancora?).
<P>Specialmente in ambienti misti SCSI e ATAPI &egrave; meglio compilare la maggior parte delle caratteristiche come moduli.
<P>
<P>La periferica loopback &egrave; opzionale, serve per testare l'immagine 
prima di scriverla sul supporto.
<P>Per poter leggere i CD-ROM serve il supporto per il filesystem ISO-9660,
che include automaticamente le Estensioni RockRidge. Se vuoi avere anche
le estensioni MS Joliet, compila il driver come modulo e caricalo quando ti serve.
<P>In ogni caso ti occorre un driver di basso livello per l'hardware. Basso 
livello si riferisce al driver che interagisca direttamente con la periferica.
Per periferiche SCSI e porta parallela esistono molti driver di basso livello,
descritti qui di seguito.
<P>L'installazione del kernel risultate va al di l&agrave; degli scopi di questo HOWTO.
Consultate la documentazione della vostra distribuzione.
<P>Utenti di RedHat Linux attenzione: dovrete compilare nel kernel le opzioni "Ramdisk support" e "Initial ramdisk".
Inoltre dovrete generare un nuovo ramdisk con i nuovi moduli con un comando del tipo:
"mkintrd --preload ide-cd initrd-2.2.14.img  2.2.14".
<P>
<H3>Note particolari per Kernel sino alla v2.2.9</H3>

<P>
<P>Possessori di masterizzatori ATAPI attenzione: se il kernel riconosce la vostra periferica come ATAPI durante l'avvio del sistema, non ci sar&agrave; verso di farla funzionare con Linux. Se il driver IDE/ATAPI si appropria della periferica lo SCSI (al di sopra dell'emulazione) non la pu&ograve; pi&ugrave; toccare. Ricompilare il kernel con la roba per il CD-ROM come modulo e funzioner&agrave; tutto (vedi tabella sopra).
<P>Con i kernel sino alla versione 2.2.9, non abilitare CONFIG_SCSI_MULTI_LUN ('probe for
multiple luns') insieme al supporto ide-scsi allo stesso tempo, c'&egrave; un bug ide-scsi
che non lo permette.
<P>
<P>Alcuni utenti hanno riportato dei problemi con binari precompilati e
la versione 2.2. Questo &egrave; un problema del kernel di Linux. Soluzioni:
<UL>
<LI>Potrebbe sparire se ricompili cdrecord in modo che si adegui alle nuove 
dichiarazioni di linux/include/scsi/sg.h.
Questi valori devono essere uguali a quelli del kernel in funzione
per via dell'interfaccia utente sg, che non &egrave; propriamente una meraviglia.</LI>
<LI>Potrebbe essere colpa di un driver sg che non riesce ad allocare 
sufficiente memoria per usare la modalit&agrave; DMA (versioni del Kernel
sino alla 2.2.5).</LI>
</UL>
<P>
<P>
<H3>Masterizzatori SCSI</H3>

<P>
<P>Assicurati che il masterizzatore sia riconosciuto dal BIOS del computer. 
Non &egrave; molto intelligente proseguire se il PC non accetta l'hardware 
(il fatto che non lo sputi fuori non &egrave; abbastanza; deve dirtelo 
esplicitamente con un messaggino sullo schermo).
<P>Se pensi di connettere una periferica SCSI alla porta parallela (da non confondere con i drive IDE per porta parallela), 
ti serve uno speciale cavo attivo e un driver particolare. Dai un'occhiata a
<A HREF="http://www.torque.net/parport/parscsi.html">http://www.torque.net/parport/parscsi.html</A> per saperne di pi&ugrave;. 
<P>
<H3>Periferiche SCSI generiche</H3>

<P>I file di periferiche /dev/sd* e /dev/sr* per gli hard-disk e CD-ROM SCSI 
sono limitati a trasferimenti di dati a blocchi. Quindi sono molto veloci
e adatti per conservare i dati. Pilotare il laser di un masterizzatore &egrave; 
giusto un attimo pi&ugrave; complicato e serve qualcosa di pi&ugrave; che non un 
trasferimento di dati a blocchi. Per mantenere le periferiche sd* e sr* 
pulite e veloci &egrave; stato introdotto un nuovo tipo di periferica SCSI, 
chiamato <I>Periferica SCSI generica</I>. Dal momento che qualsiasi 
cosa pu&ograve; essere fatta su una periferica SCSI usando questa interfaccia 
significa che non &egrave; limitata ad un solo uso - da qui il nome <I>generica</I>.
<P>Allo stesso modo di tutte le altre periferiche puoi trovarle nella directory 
/dev (per convenzione):
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
shell&gt; cd /dev
shell&gt; ls sg*
sg0  sg1  sg2  sg3  sg4  sg5  sg6  sg7
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>Se i file non sono presenti creali con lo script <CODE>/dev/MAKEDEV</CODE>:
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
shell&gt; cd /dev/
shell&gt; ./MAKEDEV sg
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>Se la tua distribuzione Linux non contiene lo script /dev/MAKEDEV, crea i file di periferica manualmente con questo ciclo:
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>
for i in 0 1 2 3 4 5 6 7
do
        mknod /dev/sg$i c 21 $i
done
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>
<P>
<H3>Masterizzatori per porta parallela</H3>

<P>
<P>Mi spiace ma non ho idea di come funzionino, se ti interessa leggi questa pagina: 
<A HREF="http://www.torque.net/parport/paride.html">http://www.torque.net/parport/paride.html</A> oppure il file locale
/usr/src/linux/Documentation/paride.txt.
<P>
<P>
<P>
<H2><A NAME="ss2.3">2.3 Procurarsi il software per masterizzare</A>
</H2>

<P>Un elenco di aggeggi utili alla produzione di CD-ROM &egrave; disponibile presso:
<A HREF="http://www.fokus.gmd.de/research/cc/glone/employees/joerg.schilling/private/cdb.html">http://www.fokus.gmd.de/research/cc/glone/employees/joerg.schilling/private/cdb.html</A>.
<P>
<H3>Utility a riga di comando</H3>

<P>Per generare i prototipi per i CD-R serve almeno uno di questi pacchetti
(richiesti solo per CD-ROM di dati):
<P>
<BLOCKQUOTE>
<A HREF="ftp://tsx-11.mit.edu/pub/linux/packages/mkisofs/">ftp://tsx-11.mit.edu/pub/linux/packages/mkisofs/</A> (mkisofs)<P>
<A HREF="ftp://ftp.ge.ucl.ac.uk/pub/mkhfs">ftp://ftp.ge.ucl.ac.uk/pub/mkhfs</A> (mkhybrid)
</BLOCKQUOTE>
<P>Il software per la scrittura dei prototipi &egrave; invece il seguente:
<P>
<BLOCKQUOTE>
<A HREF="ftp://ftp.fokus.gmd.de/pub/unix/cdrecord/">ftp://ftp.fokus.gmd.de/pub/unix/cdrecord/</A> (cdrecord) <P>
<A HREF="http://www.ping.de/sites/daneb/cdrdao.html">http://www.ping.de/sites/daneb/cdrdao.html</A> (cdrdao) 
<P>
</BLOCKQUOTE>
<P>Non fare caso alla pagina man di un vecchio <CODE>mkisofs</CODE> che afferma che &egrave; 
necessaria la versione 1.5 di <CODE>cdwrite</CODE>. Usa cdrecord e lascia perdere. 
Nota che le versioni pi&ugrave; nuove del pacchetto cdrecord contengono una versione avanzata di mkisofs e alcuni altri programmini utili nella directory misc/ come readcd e isosize, che non si trovano da altre parti.
<P>
<H3>Interfacce grafiche (opzionali)</H3>

<P>I front-end sono davvero dei front-end sotto Linux. Cio&egrave;, ti servono comunque
le utility a riga di comando ma le puoi usare in un modo pi&ugrave; gradevole da vedersi.
<P><I>X-Cd-Roast</I> &egrave; un pacchetto dedicato a una facile creazione di CD sotto Linux.
Combina utility a riga di comando come <CODE>cdrecord</CODE> e <CODE>mkisofs</CODE> in una simpatica 
interfaccia grafica.
<P>
<BLOCKQUOTE>
<A HREF="http://www.fh-muenchen.de/home/ze/rz/services/projects/xcdroast/e_overview.html">http://www.fh-muenchen.de/home/ze/rz/services/projects/xcdroast/e_overview.html</A></BLOCKQUOTE>
<P><I>BurnIT</I> &egrave; un front-end scritto in JAVA per cdrecord, mkisofs e cdda2wav-0.95,
praticamente un pacchetto completo per la scrittura di CD per la piattaforma
Unix. &Egrave; disponibile presso:
<P>
<BLOCKQUOTE>
<A HREF="http://sunsite.auc.dk/BurnIT/">http://sunsite.auc.dk/BurnIT/</A></BLOCKQUOTE>
<P><I>CD-Tux</I> &egrave; un frontend basato su interfaccia a caratteri per i programmi mkisofs e cdrecord.
"Un'ambiente facile da usare per fare praticamente qualsiasi cosa a un CD, con supporto per i colori attraverso la famosa libreria NCURSES.
E fa tutto questo con un eseguibile sotto i 75K."
<P>
<BLOCKQUOTE>
<A HREF="http://www.datadictator.co.za/cdtux/">http://www.datadictator.co.za/cdtux/</A></BLOCKQUOTE>
<P>
<P>
<HR>
<A HREF="CD-Writing-HOWTO-3.html">Avanti</A>
<A HREF="CD-Writing-HOWTO-1.html">Indietro</A>
<A HREF="CD-Writing-HOWTO.html#toc2">Indice</A>
</BODY>
</HTML>