Sophie

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distrib > Mandriva > 9.1 > i586 > by-pkgid > f1098342ec4a2b28475e34123ce17201 > files > 666

howto-html-it-9.1-0.5mdk.noarch.rpm

<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 3.2 Final//EN">
<HTML>
<HEAD>
 <META NAME="GENERATOR" CONTENT="SGML-Tools 1.0.9">
 <TITLE>HOWTO: Multi Disk System Tuning: Implementazione</TITLE>
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 <LINK HREF="Multi-Disk-HOWTO.html#toc12" REL=contents>
</HEAD>
<BODY>
<A HREF="Multi-Disk-HOWTO-13.html">Avanti</A>
<A HREF="Multi-Disk-HOWTO-11.html">Indietro</A>
<A HREF="Multi-Disk-HOWTO.html#toc12">Indice</A>
<HR>
<H2><A NAME="s12">12. Implementazione</A></H2>

<P>
<!--
disco!implementazione
-->

Avendo fatto la struttura, dovreste avere una descrizione dettagliata
di cosa va dove. Probabilmente questo sar&agrave; su carta ma si spera che
qualcuno far&agrave; un sistema pi&ugrave; automatizzato che possa gestire qualsiasi
cosa, a partire dal progetto, attraverso il partizionamento e la formattazione,
fino all'installazione. Questa &egrave; la strada che uno dovr&agrave; 
seguire per realizzare il progetto.
<P>Le distribuzioni moderne hanno mezzi di installazione che vi guideranno
attraverso il partizionamento e la formattazione e anche ad organizzare
per voi il file <CODE>/etc/fstab</CODE> automaticamente. Per modifiche
posteriori, dovrete capire il meccanismo che sta dietro.
<P>
<P>
<H2><A NAME="ss12.1">12.1 Dischi e Partizioni</A>
</H2>

<P>
<!--
disco!implementazione!dischi
-->

<!--
disco!implementazione!partizioni
-->

Quando fate partire il DOS o qualcosa del genere troverete che tutte
le partizioni sono nominate da <CODE>C:</CODE> in avanti, con nessuna differenza
tra IDE, SCSI, rete o qualsiasi tipo di supporto che avete. Nel mondo
di Linux, questo &egrave; abbastanza differente. Durante l'avvio, vedrete
le partizioni descritte in questo modo:
<P>
<HR>
<PRE>
Dec  6 23:45:18 demos kernel: Partition check:
Dec  6 23:45:18 demos kernel:  sda: sda1
Dec  6 23:45:18 demos kernel:  hda: hda1 hda2
</PRE>
<HR>
<P>I dischi SCSI sono etichettati <CODE>sda</CODE>, <CODE>sdb</CODE>, <CODE>sdc</CODE> ecc., 
e i dischi (E)IDE sono etichettati <CODE>hda</CODE>, <CODE>hdb</CODE>, <CODE>hdc</CODE> ecc. 
Ci sono inoltre nomi standard per tutti i dispositivi, tutte le
informazioni possono essere trovate in <CODE>/dev/MAKEDEV</CODE> e in
<CODE>/usr/src/linux/Documentation/devices.txt</CODE>.
<P>Le partizioni sono etichettate numericamente per ciascun disco
<CODE>hda1</CODE>, <CODE>hda2</CODE> e cos&igrave; via. Sui dischi SCSI ci possono essere 15
partizioni per disco, sui dischi EIDE ce ne possono essere 63. Tutti e due
questi limiti eccedono ci&ograve; che &egrave; attualmente utile per molti dischi.
<P>Questi sono poi montati attenendosi al file <CODE>/etc/fstab</CODE> prima di
entrare a far parte del sistema.
<P>
<P>
<H2><A NAME="ss12.2">12.2 Partizionamento</A>
</H2>

<P>
<!--
disco!implementazione!partizionamento
-->

<!--
disco!fdisk
-->

<!--
disco!cfdisk
-->

<!--
disco!Disk Druid
-->

Prima di tutto, voi dovete partizionare ogni disco in un bel numero
di partizioni separate. Sotto Linux ci sono due metodi principali,
<CODE>fdisk</CODE> e quello pi&ugrave; grafico <CODE>cfdisk</CODE>. Questi sono programmi 
complessi, leggetene il manuale <EM>molto</EM> attentamente.
<P>
<P>Le partizioni sono di 3 tipi, <CODE>primarie</CODE>, <CODE>estese</CODE> e <CODE>logiche</CODE>.
Dovete utilizzare le partizioni <CODE>primarie</CODE> per avviare il sistema, 
ma c'&egrave; un massimo di 4 partizioni primarie. Se volete di pi&ugrave;, dovete
definire una partizione <CODE>estesa</CODE> nell'ambito della quale voi definite
le vostre partizioni logiche.
<P>Ogni partizione ha un numero identificativo che dice al sistema
operativo che cosa &egrave;, riguardo Linux i tipi che dovete conoscere 
sono <CODE>swap(82)</CODE> e <CODE>ext2fs(83)</CODE>.
<P>C'&egrave; un file readme che accompagna <CODE>fdisk</CODE> che fornisce maggiori
informazioni sul partizionamento.
<P>Qualcuno ha appena fatto un <EM>Partitioning HOWTO</EM> che contiene informazioni
eccellenti ed approfondite sui grattacapi del partizionamento.
Piuttosto che ripeterlo qui e occupare oltre questo documento, far&ograve; 
invece riferimento ad esso per voi.
<P>La Redhat ha scritto un'utility visuale chiamata <EM>Disk Druid</EM> che
si suppone sia un'alternativa di facile utilizzo di <CODE>fdisk</CODE> e <CODE>cfdisk</CODE>
ed inoltre automatizza un po' di altre cose. Sfortunatamente questo prodotto
non &egrave; ancora sufficientemente maturo, quindi se lo utilizzate e non
riuscite a farlo funzionare, siete ben avvisati di provare
<CODE>fdisk</CODE> o <CODE>cfdisk</CODE>.
<P>Il
<A HREF="http://www.users.intercom.com/~ranish/part/">Ranish Partition Manager</A>
&egrave; un'altra alternativa libera,
mentre
<A HREF="http://www.powerquest.com">Partition Magic</A>
&egrave; un'alternativa commerciale che inoltre offre
qualche supporto per ridimensionare le partizioni <CODE>ext2fs</CODE>.
<P>Notate che Windows si lamenter&agrave; se trova
pi&ugrave; di una partizione primaria su un disco.
Inoltre sembra assegnare le lettere del disco
alle partizioni primarie mentre trova i dischi,
prima di reiniziare dal primo per assegnare
nomi di dischi consecutivi alle partizioni
logiche.
<P>Se volete DOS/Windows sul vostro sistema, prima di tutto dovreste fare 
quella partizione, una primaria su cui avviare il boot, fatta
con l'<CODE>fdisk</CODE> del DOS.
Poi, se volete NT, mettete quello. Alla fine, per Linux, create quelle
partizioni con l'<CODE>fdisk</CODE> di Linux o con programmi equivalenti.
Linux &egrave; sufficientemente flessibile da avviarsi sia dalle partizioni
primarie che da quelle logiche.
<P>
<P>
<H2><A NAME="ss12.3">12.3 Ripartizionamento</A>
</H2>

<P>
<!--
disco!implementazione!ripartizionamento
-->

<!--
disco!fips
-->

<!--
disco!Partition Magic
-->

Alcune volte &egrave; necessario cambiare le dimensioni delle partizioni
esistenti mantenendone intatto il contenuto. Un modo &egrave; ovviamente
quello di fare il backup di tutto, ricreare le nuove partizioni e poi
ripristinare i vecchi contenuti, e sebbene questo vi fornisca un
ottimo modo di testare il vostro sistema di back up, vi porta via
un bel po' di tempo.
<P>Ridimensionare le partizioni &egrave; una semplice alternativa in cui un file
system &egrave; dapprima contratto nel volume desiderato e poi la tavola di
partizione &egrave; aggiornata per riflettere la nuova fine della posizione
della partizione. Questo processo &egrave; comunque molto sensibile al
file system.
<P>Ripartizionare necessita che ci sia spazio libero alla fine dello
spazio file, quindi per assicurarvi di essere in grado di contrarre la
dimensione, dovreste innanzitutto deframmentare il vostro disco e svuotare
qualsiasi cestino.
<P>Utilizzando 
<A HREF="http://www.igd.fgh.de/~aschaefe/fips/">fips</A>
potete ridimensionare una partizione <CODE>fat</CODE>,
e l'ultima versione 1.6 di <CODE>fips</CODE> o di <CODE>fips 2.0</CODE>
sono in grado anche di ridimensionare le partizioni <CODE>fat32</CODE>.
Notate che questi programmi attualmente girano sotto DOS.
<P>Ridimensionare altri file system &egrave; molto pi&ugrave; complesso ma un
sistema commerciale abbastanza popolare &egrave;
<A HREF="http://www.powerquest.com">Partition Magic</A>
che &egrave; in grado di ridimensionare pi&ugrave; tipi di file system, inclusi
<CODE>ext2fs</CODE> mediante il programma <CODE>resize2fs</CODE>.
<P>
<P>Al fine di ottenere il massimo da <CODE>fips</CODE> dovreste innanzitutto
cancellare i file non necessari, svuotare i cestini ecc.,
prima di deframmentare il vostro disco.
In questo modo potete allocare pi&ugrave; spazio per altre
partizioni. Se il programma si lamenta che ci sono ancora
file alla fine del disco, ci&ograve; forse &egrave; dovuto a file
nascosti generati da Microsoft Mirror o da Norton Image.
Questi sono probabilmente chiamati <CODE>image.idx</CODE> e <CODE>image.dat</CODE> e
contengono backup di qualche file di sistema.
<P>Ci sono prove che in alcuni programmi di deframmentazione di Windows
&egrave; necessario che la casella "permetti a Windows di spostare i file"
<EM>non</EM> sia contrassegnata, altrimenti finirete con l'avere qualche
file nell'ultimo cilindro della partizione il che eviter&agrave; a FIPS
di richiedere spazio.
<P>Se avete ancora file non spostabili alla fine della vostra
partizione DOS, dovreste ottenere il programma DOS "showfat" versione 
3.0 o superiore. Questo vi mostra quali file sono dove cos&igrave; potete
avere a che fare con loro direttamente.
<P>Ripartizionare &egrave; un processo pericoloso come qualsiasi altro
partizionamento quindi siete avvisati di avere a portata di mano un
backup fresco.
<P>
<P>
<H2><A NAME="microsoft-partition-bug"></A> <A NAME="ss12.4">12.4 Il Bug della Partizione Microsoft </A>
</H2>

<P>
<!--
disco!implementazione!Bug Partizione Microsoft
-->

<!--
disco!Microsoft!brutto bug
-->

Nei prodotti Microsoft fino a Win 98 c'&egrave; un bug che vi pu&ograve;
causare un po' di problemi:
se avete diverse partizioni <CODE>fat</CODE> primarie
e l'ultima partizione estesa non &egrave; una partizione <CODE>fat</CODE>,
il system Microsoft cercher&agrave; di montare l'ultima partizione
al posto dell'ultima partizione FAT primaria.
<P>Maggiori 
<A HREF="http://www.v-com.com/95Notes.html">informazioni</A>
su questo sono disponibili sulla rete.
<P>Per evitare ci&ograve;, potete sistemare una piccola parizione logica <CODE>fat</CODE> 
proprio alla fine del disco.
<P>Visto che qualche componente hardware &egrave; accompagnato da setup 
software che &egrave; disponibile sotto DOS, questo potrebbe essere
a portata di mano in ogni caso. Esempi degni di nota sono i controller
RAID da DPT ed un bel numero di schede di rete.
<P>
<H2><A NAME="ss12.5">12.5 Dispositivi multipli (<CODE>md</CODE>)</A>
</H2>

<P>
<!--
disco!implementazione!dispositivi multipli
-->

<!--
disco!implementazione!dispositivi, multipli
-->

Essendo in uno stato di sviluppo dovreste assicurarvi di leggere
la documentazione pi&ugrave; recente su questa caratteristica del kernel.
<P>Spiegata brevemente, funziona aggiungendo partizioni insieme
in nuovi dispositivi <CODE>md0</CODE>, <CODE>md1</CODE> ecc. utilizzando <CODE>mdadd</CODE> 
prima che voi li attiviate mediante <CODE>mdrun</CODE>. Questo processo
pu&ograve; essere automatizzato mediante il file <CODE>/etc/mdtab</CODE>.
<P>Il sistema <CODE>md</CODE> pi&ugrave; recente utilizza /etc/raidtab 
ed una sintassi differente. Assicuratevi che il pacchetto di
strumenti RAID combaci con la versione <CODE>md</CODE> dal momento che il
protocollo interno &egrave; cambiato.
<P>Dopo di che li trattate come qualsiasi altra partizione su disco.
Procedete con la formattazione ecc. come descritto qui sotto utilizzando
questi nuovi dispositivi.
<P>C'&egrave; ora anche un HOWTO in sviluppo per RAID che utilizza <CODE>md</CODE> 
che dovreste leggere.
<P>
<H2><A NAME="ss12.6">12.6 Formattazione</A>
</H2>

<P>
<!--
disco!implementazione!formattazione
-->

Dopo viene la formattazione della partizione, in cui viene predisposta
la struttura dei dati che descriver&agrave; i file e dove saranno posti.
Se questa &egrave; la prima volta si raccomanda la formattazione con verifica.
Parlando stringatamente, non dovrebbe essere necessario ma questo
stimola l'I/O cos&igrave; tanto da scoprire problemi potenziali come
incorretta terminazione, prima che voi archiviate i vostri preziosi dati.
Guardate il comando <CODE>mkfs</CODE> per maggiori dettagli.
<P>Linux &egrave; in grado di gestire un gran numero di file system, piuttosto che
ripetere i dettagli, potete leggere le pagine di manuale di <CODE>fs</CODE> che
li descrive in maggior dettaglio. Notate che il kernel, per poter utilizzare
queste funzioni, deve avere i driver compilati internamente o come moduli. 
Quando &egrave; ora di compilare il kernel, dovreste leggere
attentamente la lista delle caratteristiche del file system. Se utilizzate
<CODE>make menuconfig</CODE> potete avere un aiuto in linea per ogni tipo di file 
system.
<P>Notate che qualche sistema di disco di recupero ha bisogno che
<CODE>minix</CODE>, <CODE>msdos</CODE> e <CODE>ext2fs</CODE> vengano compilati nel kernel.
<P>Anche le partizioni di swap devono essere preparate e per far 
questo utilizzate <CODE>mkswap</CODE>.
<P>
<P>
<H2><A NAME="ss12.7">12.7 Montaggio</A>
</H2>

<P>
<!--
disco!implementazione!montaggio
-->

I dati presenti su una partizione non sono disponibili in un file system 
fino a che essa non &egrave; montata in un punto di montaggio. Questo pu&ograve; essere
fatto manualmente utilizzando <CODE>mount</CODE> o automaticamente durante l'avvio, 
aggiungendo linee appropriate all'<CODE>/etc/fstab</CODE>. Leggete il manuale
di <CODE>mount</CODE> e prestate molta attenzione alle tabulazioni.
<P>
<P>
<H2><A NAME="ss12.8">12.8 <CODE>fstab</CODE></A>
</H2>

<P>
<!--
disco!implementazione!fstab
-->

<!--
disco!fstab
-->

Durante il processo di boot il sistema monta tutte le partizioni
come elencate nel file <CODE>fstab</CODE> che pu&ograve; apparire cos&igrave;:
<P>
<BLOCKQUOTE><CODE>
<PRE>

# &lt;file system>   &lt;punto mont.>   &lt;tipo>  &lt;opzioni>   &lt;dump>  &lt;pass>
/dev/hda2          /               ext2    defaults    0       1
None               none            swap    sw          0       0
proc               /proc           proc    defaults    0       0
/dev/hda1          /dosc           vfat    defaults    0       1
</PRE>
</CODE></BLOCKQUOTE>
<P>Questo file &egrave; in qualche modo sensibile alla formattazione
utilizzata quindi &egrave; meglio e pi&ugrave; conveniente modificarlo
utilizzando uno degli strumenti di modifica creati per
questo scopo.
<P>Brevemente, i campi sono: nome della partizione, dove montare la partizione,
tipo di file system, quando montarla, quando effettuare il dump per
il backup e quando fare <CODE>fsck</CODE>.
<P>Linux offre la possibilit&agrave; di fare un controllo di file parallelo
(<CODE>fsck</CODE>) ma per essere efficiente &egrave; importante non fare <CODE>fsck</CODE> 
su pi&ugrave; di una partizione di un disco alla volta.
<P>Per maggiori informazioni fate riferimento alle pagine di manuale di
<CODE>mount</CODE> e <CODE>fstab</CODE>.
<P>
<P>
<H2><A NAME="ss12.9">12.9 Raccomandazioni</A>
</H2>

<P>Avendo costruito ed implementato il vostro intelligente schema,
siete ben avvisati di annotarvelo tutto, su carta. &Egrave; inutile avere 
le informazioni necessarie su disco, se la macchina &egrave; andata.
<P>Le tabelle di partizione possono essere danneggiate o perse, nel qual caso
&egrave; estremamente importante che voi mettiate gli stessi, esatti, numeri
in <CODE>fdisk</CODE>, cos&igrave; da recuperare il vostro sistema.
Potete utilizzare il programma <CODE>printpar</CODE> per fare una chiara
annotazione delle tabelle. Scrivetevi anche i numeri SCSI o i nomi IDE
per ogni disco, cos&igrave; potete rimettere insieme il sistema nell'ordine
giusto.
<P>
<P>
<P>
<HR>
<A HREF="Multi-Disk-HOWTO-13.html">Avanti</A>
<A HREF="Multi-Disk-HOWTO-11.html">Indietro</A>
<A HREF="Multi-Disk-HOWTO.html#toc12">Indice</A>
</BODY>
</HTML>