Sophie

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howto-text-it-9.0-1mdk.noarch.rpm

  The Linux XFree86 HOWTO
  di Eric S. Raymond
  v6.1, 21 aprile 2000

  Questo documento descrive come ottenere, installare e configurare la
  versione 4.0 di XFree86, una versione dell'X Window System per i sis­
  temi Linux. Questa è una guida passo passo alla configurazione di
  XFree86 sul proprio sistema. Traduzione di Federico Cossu,
  <f.cossu@trident.nettuno.it>, flug-firenze.

  1.  Introduzione

  L'X Window System è un grande e potente (qualcuno dice eccessivamente
  grande e complesso) ambiente grafico per i sistemi UNIX. L'X Window
  System originale è stato sviluppato al MIT; i rivenditori commerciali
  ne hanno fatto lo standard industriale per le piattaforme UNIX.
  Virtualmente ogni workstation UNIX nel mondo utilizza una qualche
  variante del sistema X Window.

  Una versione liberamente ridistribuibile del MIT X Window System
  versione 11, release 6 (X11R6) per sistemi UNIX 80386/80486/Pentium è
  stata sviluppata da un team di programmatori originariamente guidati
  da David Wexelblat <dwex@XFree86.org>. La release, nota come XFree86,
  è disponibile per System V/386, 386BSD, e altre implementazioni UNIX
  x86, tra cui Linux. Include tutti i binari, file di supporto, librerie
  e strumenti necessari.

  Informazioni complete su XFree86 sono disponibili nel sito web di
  XFree86  <http://www.XFree86.org>.

  In questo documento, verrà data una descrizione passo passo su come
  installare e configurare XFree86 per Linux, ma starà poi al lettore
  integrarla in maggior dettaglio leggendo la documentazione distribuita
  con XFree86 stesso (questa documentazione viene descritta in seguito).
  Ovviamente, l'uso e la personalizzazione dell'X Window System sono
  argomenti che vanno oltre questo documento: su tali argomenti è bene
  procurarsi uno dei tanti buoni libri sull'uso dell'X Window System.


  1.1.  Altre fonti di informazione

  Se non si è mai sentito nulla su Linux, ci sono parecchie fonti di
  informazioni basilari sul sistema. Il miglior posto in cui trovarle è
  nella home page del Linux Documentation Project
  <http://metalab.unc.edu/LDP>. Là è possibile trovare anche l'ultima e
  più aggiornata versione (in inglese) di questo documento:
  <http://metalab.unc.edu/LDP/HOWTO/XFree86-HOWTO.html>.

  Una buona fonte di informazioni in lingua italiana è la home page
  dell'Italian Linux Documentation Project
  <http://www.pluto.linux.it/ildp>.


  1.2.  Nuove versioni di questo documento

  Le nuove versioni del XFree86 HOWTO saranno periodicamente postate su
  comp.os.linux.help, su comp.os.linux.announce e su news.answers.
  Saranno anche disponibili su vari siti Linux WWW e FTP, inclusa la
  home page di LDP.

  Si potrà sempre vedere l'ultima versione di questo documento sul World
  Wide Web all'URL
  <http://metalab.unc.edu/LDP/HOWTO/XFree86-HOWTO.html>.



  1.3.  Commenti e correzioni

  Se si hanno domande o commenti su questo documento, per favore si
  invii una mail a Eric S. Raymond, a esr@thyrsus.com. Accetterò
  benevolmente ogni suggerimento o critica. Se si trovano errori in
  questo documento, me lo si faccia sapere cosicché possa correggerli
  nella prossima versione. Grazie.

  Per piacere, non mi si inviino domande su come far funzionare la
  propria scheda video e il proprio monitor con X. Questo HOWTO vuole
  essere una guida rapida e anti-panico a una normale installazione
  usando il nuovo metodo di configurazione interattivo.  Se si
  incontrano problemi, si punti il proprio browser a
  <http://metalab.unc.edu/LDP/HOWTO/XFree86-Video-Timings-HOWTO.html>
  (questo è la versione HTML aggiornata del file `Videomodes.doc' di
  XFree86). Quel documento dice tutto quello che so a proposito della
  configurazione e dei problemi relativi a essa. Se anche questo non può
  aiutarvi, io non posso fare altro.


  2.  Requisiti hardware

  Si può leggere una lista aggiornata delle schede e dei chipset
  supportati presso http://www.xfree86.org/4.0/Status.html.

  La documentazione inclusa nella propria scheda video dovrebbe
  specificare il chipset usato. Se si ha intenzione di comprare una
  nuova scheda video, o si sta comprando una nuova macchina che ha già
  una scheda video, si deve sapere (il rivenditore dovrebbe dichiararlo)
  esattamente qual è la marca, modello e chipset che utilizza. A tal
  fine potrebbe essere necessario che il venditore chiami il supporto
  tecnico al vostro posto; in generale i rivenditori saranno felici di
  farlo. Molti rivenditori di hardware per PC diranno che la scheda
  video è una ``scheda VGA standard'' che ``dovrebbe funzionare'' sul
  proprio sistema. Gli si spieghi che il proprio software (si citi pure
  Linux e XFree86!) non supporta tutti i chipset video e che si devono
  avere informazioni dettagliate.

  Si può anche determinare il chipset della proprio scheda video facendo
  partire il programma SuperProbett> incluso nella distribuzione di
  XFree86. Ciò sarà discusso più in dettaglio dopo.

  Le schede video che usano questi chipset sono supportate su tutti i
  tipi di bus, inclusi VLB e PCI.

  Un problema incontrato dagli sviluppatori di XFree86 è che alcuni
  produttori di schede video usano dei meccanismi non standard per
  determinare le frequenze di clock alle quali le schede lavorano.
  Alcuni di questi non rilasciano neanche le specifiche su come
  programmare la scheda, o richiedono agli sviluppatori di firmare una
  dichiarazione di non-rivelazione per ottenere tali informazioni.
  Questo ovviamente limiterebbe la libera distribuzione del software
  XFree86, e il team di sviluppo di XFree86 non è disposto a permettere
  ciò. Per un lungo periodo, questo è stato un problema con certe schede
  video della Diamond, ma con la release 3.1 di XFree86 la Diamond ha
  cominciato a lavorare con il team di sviluppo per rilasciare driver
  gratuiti per quelle schede.

  La configurazione consigliata per XFree86 sotto Linux è un 486 o
  qualcos'altro di meglio, con almeno 8 Mbyte di RAM, e una scheda video
  con uno dei chipset elencati sopra. Per avere prestazioni ottimali, si
  suggerisce di usare una scheda accelerata, come una scheda basata su
  chipset S3. Si dovrebbe controllare la documentazione di XFree86 e
  verificare che la propria scheda sia supportata, prima di acquistare
  hardware costoso.

  Come nota di colore, il sistema personale di Matt Welsh (il creatore
  di queste FAQ) era un 486DX2-66, 20 Mbyte di RAM, equipaggiato con una
  scheda video VLB S3-864 con 2 Mbyte di DRAM. Faceva andare gli X
  benchmark su quella macchina bene quanto su una workstation Sun Sparc
  IPX. Il sistema Linux era all'incirca 7 volte più veloce dello Sparc
  IPX (per i curiosi, XFree86 3.1 sotto Linux, con quella scheda video
  andava a circa 171,000 xstones; la Sparc IPX a circa 24,000). In
  generale, XFree86 su un sistema Linux con una scheda accelerata
  offrirà prestazioni molto più elevate di quelle disponibili su una
  workstation UNIX commerciale (che utilizza solitamente dei semplici
  framebuffer per la grafica).

  La propria macchina avrà bisogno di almeno 4 Mbyte di RAM fisica e 16
  Mbyte di RAM virtuale (ad esempio 8 Mb di fisica e 8 di Swap). Si
  ricorda che più memoria fisica si ha, meno il proprio sistema si
  appoggerà alla swap del disco quando la memoria è poca. Poiché la swap
  è intrinsecamente lenta (i dischi sono molto più lenti della RAM
  fisica) avere 8 Mbyte di RAM o più è necessario per usare XFree86 in
  maniera confortevole. 16 sono ancora meglio. Un sistema con 4 Mbyte di
  RAM fisica potrebbe andare molto più lentamente (anche 10 volte di
  più) di uno con 8 Mb o più.


  3.  Installare Xfree86

  È assai probabile aver trovato XFree86 incluso in una distribuzione
  Linux, nel qual caso non è necessario scaricare separatamente il
  software. Oppure si è in possesso dei binari precompilati per la
  propria macchina in formato RPM, in questo caso sarà sufficiente
  installarli con rpm(1). In entrambi i casi si salti pure il resto di
  questa sezione.

  La distribuzione binaria di XFree86 può essere trovata su un gran
  numero di siti FTP. Sul sito di XFree86 presso
  <ftp://ftp.xfree86.org/pub/XFree86/current/binaries/>

  Prima di fare qualunque altra cosa, si scarichi e si esegua lo script
  shell `Xinstall.sh'. Questo aiuterà a sapere quali siano prerequisiti
  da soddisfare prima di continuare l'installazione. Ci sono delle
  istruzioni complete per installare la distribuzione binaria di XFree86
  presso <http://www.xfree86.org/4.0/Install2.html>.

  La directory di XFree86 dovrebbe contenere, nel file RELNOTES, le note
  di rilascio per la versione corrente. Le si consulti per i dettagli
  sull'installazione.

  Tutto quello che è richiesto per installare XFree86 sono i file sopra
  elencati, inoltre si deve creare (come root) la directory /usr/X11R6,
  e scompattare in /usr/X11R6 i file con un comando tipo:


       gzip -dc Xbin.tgz | tar xfB -




  Si ricorda che questi file tar sono impacchettati relativamente alla
  directory /usr/X11R6 e quindi è importante che vengano decompressi lì.

  Si deve anche controllare attentamente che /usr/X11R6/bin sia nel
  proprio path. Questo può essere fatto modificando il file /etc/profile
  o /etc/csh.login (a seconda della shell usata dagli utenti del
  sistema). Oppure si può semplicemente aggiungere la directory nel
  proprio path personale modificando ~/.bashrc  o ~/.cshrc, a seconda
  della propria shell.

  Ci si deve assicurare anche che /usr/X11R6/lib possa essere
  localizzato da ld.so, il linker dinamico. Per fare ciò, si aggiunga la
  riga


       /usr/X11R6/lib




  al file /etc/ld.so.conf e si esegua /sbin/ldconfig come root.


  4.  Configurare XFree86


  4.1.  Configurazione normale

  Configurare correttamente XFree per usare il mouse, la tastiera, il
  monitor e la scheda video era una sorta di pratica mistica, che
  richiedeva un intenso hacking manuale di un complesso file di
  configurazione. Non più; con le recenti versioni questo processo è
  diventato quasi banale. La faccenda si è molto semplificata dal
  momento che non ci sono più server separati per differenti tipi di
  schede,ma solo dei moduli che vengono caricati da un server comune.
  Tutto quello che si deve fare è lanciare il programma XF86Setup.

  Questo programma conta sul fatto che tutto l'hardware dei PC odierni è
  equipaggiato con monitor capaci di supportare la EGA/VGA. Il programma
  chiama il server SVGA16 e lo usa per far partire X a 640x480 in una
  modalità sicuramente supportata. Dopo di che lancia un programma
  interattivo che guiderà attraverso una serie di 5 pannelli di
  configurazione per mouse, tastiera, scheda video, monitor e `altro'
  (si tratta di varie opzioni per il server). L'intero processo è
  assolutamente anti-panico.

  (Se usi la distribuzione Linux Red-Hat potrai notare che esiste anche
  un differente programma di configurazione chiamato xf86config. Questo
  funziona similmente a XF86Setup ma non si usano né l'interfaccia di X
  né il server VGA16)

  Una piccola cosa da tenere a mente è questa: se si usa un PC moderno
  come la maggior parte delle persone, la propria tastiera è quella che
  XF86Setup chiama ``Generic 102-key PC (intl)'' piuttosto che quella
  predefinita ``Generic 101-key PC''. Se si sceglie quella predefinita
  (101-tasti) il gruppo di tasti all'estrema destra della propria
  tastiera (il tastierino numerico e compagni) potrebbe smettere di
  funzionare.

  Se non si è sicuri sul tipo di monitor che si ha, si provi tutti
  quelli della lista in successione. Lo si cerchi partendo dall'alto
  verso il basso (quelli in alto richiedono velocità di dot-clock più
  basse e sono meno esigenti nelle richieste hardware). Si torni
  indietro se si ottiene un disastro o un'immagine seriamente distorta.
  Le distorsioni minori (immagine leggermente troppo larga, leggermente
  troppo piccola, o un po' scentrata) non sono un problema; si avrà
  occasione di correggerle immediatamente affinando i modi video.

  E quando il programma lancia xvidtune per permettere di affinare il
  modo video, non ci si lasci innnervosire dal messaggio d'avviso
  iniziale. I moderni monitor multisync (a differenza dei loro
  predecessori a frequenza fissa) non sono facili da danneggiare in
  questa maniera.

  XF86Config assume che il device del proprio mouse sia /dev/mouse.  Se
  questo non dovesse funzionare, ci può essere bisogno di fare un link a
  /dev/mouse verso un qualsiasi altro /dev/ca[01] sul quale c'è il
  mouse.  Se poi si scopre che XFree86 dà un errore ``mouse busy''
  quando è in esecuzione gpm, può invece essere necessario fare il link
  verso /dev/ttyS[01].

  Il processo di configurazione opera selezionando un server per la
  propria generica scheda video e configurando XF86Config, file che il
  server leggerà all'avvio per ottenere i parametri specifici relativi
  alla propria installazione. La posizione di XF86Config varia a seconda
  del sistema operativo, ma uno dei posti in cui potrebbe essere è
  /etc/X11

  Nelle vecchie versioni di XFree86, XF86Setup fa un link diretto fra il
  comando `X' e il server in uso. Mentre nelle versioni recenti, `X' è
  direttamente linkato a un programma wrapper set-user-id chiamato
  Xwrapper.  L'idea è che tutte le chiamate setuid root vengono
  localizzate nell'Xwrapper in modo che il server non debba partire
  setuid root.



  4.2.  Risoluzione dei problemi

  Occasionalmente, qualcosa potrebbe non andare benissimo quando si
  lancia per la prima volta l'X server. Ciò è quasi sempre causato da un
  problema nel file di configurazione. Solitamente, i valori di timing
  del monitor sono sbagliati, o il dot-clock della scheda video è
  impostato scorrettamente. I problemi minori possono essere corretti
  con xvidtune; uno schermo veramente ingarbugliato indica di solito che
  si devi tornare indietro in XF86setup e scegliere un monitor con
  prestazioni minori.

  Se la propria schermata sembra rotolare, o i contorni non sono ben
  definiti, questi sono indici evidenti del fatto che i valori di timing
  del monitor e del dot-clock della scheda sono sbagliati. Ci si
  assicuri anche di aver specificato il chipset corretto per la propria
  scheda video, così come le altre opzioni per la sezione Device del
  file XF86Config. Ci si assicuri soprattutto di usare il giusto X
  server e che /usr/X11R6/bin/X sia un link simbolico a quel server.

  Se tutto ciò non bastasse, si provi a far partire X in modalità
  ``essenziale'', usando questo comando


       X > /tmp/x.out 2>&1




  Poi si può far terminare l'X server (usando la combinazione di tasti
  ctrl-alt-backspace ed esaminare il contenuto del file /tmp/x.out. L'X
  server riporterà ogni avviso o errore, ad esempio se la propria scheda
  video non ha un dot-clock corrispondente al modo supportato dal pro­
  prio monitor.

  Si ricorda che è possibile usare le combinazioni ctrl-alt-numeric + e
  ctrl-alt-numeric - per passare tra i modi video elencati nella linea
  Modes della sezione Screen del file XF86Config. Se il modo a più alta
  risoluzione non si vede bene, si provi a passare a risoluzioni più
  basse. Fare questo per lo meno dirà quali parti della propria
  configurazione di X funzionano correttamente.

  Si controllino anche i pomelli che regolano le dimensioni dello
  schermo sul proprio monitor. In molti casi è necessario aggiustarli
  quando si fa partire X. Ad esempio, se lo schermo appare leggermente
  spostato da un lato si usino i controlli del monitor per correggerlo.
  Il gruppo USENET comp.windows.x.i386unix è dedicato a discussioni su
  XFree86, così come lo è comp.os.linux.x. Potrebbe essere una buona
  idea guardare in questi gruppi per vedere se ci sono post relativi
  alla propria configurazione video: si potrebbe imbattersi in qualcuno
  che ha già avuto gli stessi problemi.


  4.3.  Configurazioni personalizzate

  Se il proprio monitor supporta la risoluzione di 1600x1200 ci sarà
  bisogno di fare dell'hand-hacking (NDT: modificare e correggere a mano
  i file di configurazione) sulla configurazione di X per ottenere delle
  prestazioni ottimali, in quanto la più alta risoluzione che XF86Setup
  può supportare direttamente è 1280x1024.

  Se si vuole fare dell'hand-hacking sulla propria configurazione video,
  per questa o altre ragioni, si veda L'XFree86 Video Timings HOWTO di
  LDP, presso:  <http://metalab.unc.edu/LDP/HOWTO/XFree86-Video-Timings-
  HOWTO.html> (questo è versione aggiornata in HTML del file
  `Videomodes.doc' di XFree86).


  4.4.  Usare i colori a 16 bit

  Di default, X utilizza una profondità di colore a 8 bit rendendo
  disponibili 256 colori. Per aggirare questa restrizione molte
  applicazioni allocano le proprie mappe di colore, ottenendo di
  conseguenza degli improvvisi ``sbalzi'' di colore quando il cursore si
  muove tra due finestre, poiché ognuna di esse ha una propria mappa di
  colore.

  Se si ha intenzione di usare applicazioni grafiche avanzate, 256
  colori potrebbero non essere sufficienti. Può essere necessario
  passare a una profondità di colore a 16 bit (65,536 colori). Ma si
  faccia attenzione che non tutte le applicazioni funzioneranno con
  colori a 16 bit.

  Si può usare la profondità di colore a 16 bit con 65K diversi colori
  semplicemente lanciando X con


  ______________________________________________________________________
      startx -- -bpp 16
  ______________________________________________________________________



  oppure mettendo quest'altra linea:


  ______________________________________________________________________
      exec X :0 -bpp 16
  ______________________________________________________________________



  nel proprio file .xserverrc. Comunque, affiché questo funzioni è
  necessario avere una sezione screen nel proprio XF86Config con


  ______________________________________________________________________
      DefaultColorDepth 16
  ______________________________________________________________________



  Se si usa xdm, può essere necessario modificare il file Xservers, che
  probabilmente è contenuto in /etc/X11/xdm/.  Una configurazione tipica
  ha solo una riga non commentata, simile a


  ______________________________________________________________________
        :0 local /usr/X11R6/bin/X
  ______________________________________________________________________



  Si aggiunga -bpp 16 alle opzioni di avvio:


  ______________________________________________________________________
        :0 local /usr/X11R6/bin/X -bpp 16
  ______________________________________________________________________



  Inoltre, si dovrà aggiungere una sezione ``screen'' al proprio
  XF86Config, e nella sotto-sezione Display bisognerà impostare a 16 il
  valore di Depth. In generale, basta copiare la sezione a 8-bit e
  cambiare il valore di Depth.


  Più colori significano che la propria scheda video dovrà trasferire
  più dati nello stesso tempo. Se la propria scheda non può farcela,
  dovranno essere ridotte o la risoluzione o la frequenza di refresh. Di
  default XFree riduce la risoluzione. Se si vuole mantenere la
  risoluzione e ridurre la frequenza di refresh, si deve inserire una
  Modeline appropriata nel file XF86Config che definisce quella
  risoluzione con una frequenza di refresh più bassa. Ad esempio, si
  rimpiazzino i vecchi valori


       Modeline "1024x768"  75  1024 1048 1184 1328 768 771 777 806 -hsync -vsync




  con


       Modeline "1024x768"  65  1024 1032 1176 1344 768 771 777 806 -hsync -vsync.




  I numeri magici 75 e 65 sono i rispettivi clock rate che X ha ripor­
  tato nel proprio file .X.err. Si consulti il file dei monitor nella
  documentazione di XFree86 per i Modeline adatti al massimo clock rate
  che la propria scheda video può supportare con 16 bit di profondità di
  colore.


  5.  Lanciare XFree86

  Con il proprio file XF86Config ben configurato, si è pronti per
  lanciare l'X server e per farlo girare. Per prima cosa, ci si assicuri
  che /usr/X11R6/bin sia nel proprio path.

  Il comando per far partire XFree86 è:

       startx

  Questo è un front-end per xinit (nel caso in cui si sia abituati a
  usare xinit su altri sistemi UNIX).

  Questo comando farà partire l'X server e i comandi trovati nel file
  .xinitrc nella propria home directory. .xinitrc è solamente uno script
  shell che contiene i client X da far partire. Se questo file non
  esiste, sarà utilizzato quello predefinito di sistema:
  /usr/X11R6/lib/X11/xinit/xinitrc.

  Un file .xinitrc standard assomiglia a questo:


       #!/bin/sh

       xterm -fn 7x13bold -geometry 80x32+10+50 &
       xterm -fn 9x15bold -geometry 80x34+30-10 &
       oclock -geometry 70x70-7+7 &
       xsetroot -solid midnightblue &

       exec fvwm2




  Questo script farà partire due client xterm, un oclock e imposterà il
  colore della finestra root (sfondo) a midnightblue. E poi farà partire
  fvwm2, il window manager. Nota che fvwm2 è eseguito con il comando
  (statement) exec della shell; questo fa sì che il processo xinit venga
  rimpiazzato da fvwm2. Non appena il processo fvwm2 termina, ciò fa
  terminare pure l'X server. È possibile far terminare fvwm2 usando i
  menù sullo sfondo: si prema il primo bottone del mouse sullo sfondo
  del desktop - ciò mostrerà un menù a discesa che permette di chiudere
  la sessione premendo su Exit Twm.

  Ci si assicuri che l'ultimo comando nel file .xinitrc sia preceduto da
  exec e che questo non sia eseguito in background (niente & alla fine
  della linea). Altrimenti l'X server verrà terminato non appena avrà
  lanciato i client del file .xinitrc.

  In alternativa, si può uscire da X premendo la combinazione ctrl-alt-
  backspace. Questa terminerà direttamente il server X, provocando
  l'uscita dal sistema X window.

  Quella precedente è una configurazione semplicissima del desktop.
  Molti stupendi programmi e configurazioni saranno disponibili
  lavorando un po' sul file .xinitrc.

  Se si è nuovi all'ambiente X Window System, si raccomanda fortemente
  di prendersi un libro tipo: The Joy of X : An Overview of the X Window
  System di Niall Mansfield (Addison-Wesley 1993), ISBN 0201-565129).
  Usare e configurare X è un argomento troppo vasto, e non può essere
  trattato tutto qui. Si leggano le pagine man di xterm, oclock e fvwm2
  per avere indicazioni su come cominciare.


  5.1.  Condizioni d'uso

  This document is copyright 1996 by Eric S. Raymond. You may use,
  disseminate, and reproduce it freely, provided you:


  ·  Do not omit or alter this copyright notice.

  ·  Do not omit or alter the version number and date.


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  stale or mangled versions.  If you think you have a good case for an
  exception, ask me.



       L'unica licenza valida è quella originale in lingua inglese.
       Di seguito ne trovate una traduzione abbastanza fedele che
       però non ha alcun valore.



  Questo documento è protetto da copyright, 1996 di Eric S. Raymond. Si
  può usarlo, disseminarlo, distribuirlo, e riprodurlo liberamente, a
  patto che:


  ·  Non si ometta o alteri questa nota di copyright

  ·  Non si ometta o alteri il numero della versione e la data

  ·  Non si ometta o alteri il puntatore alla versione corrente WWW del
     documento

  ·  Si evidenzi chiaramente ogni versione alterata, condensata o altro

  Queste restrizioni hanno l'intenzione di proteggere il potenziale
  lettore da versioni vecchie o mutilate. Se si crede di avere un buon
  motivo per un'eccezione, si chieda a me.


  5.2.  Ringraziamenti

  Questo documento è stato concepito da Matt Welsh nei ritagli di tempo.
  Grazie, Matt!



  6.  Translations


  ·  Italian <http://www.pluto.linux.it/ildp/HOWTO/XFree86-HOWTO.html>

  ·  Slovenian <http://www.lugos.si/delo/slo/HOWTO-sl/XFree86-HOWTO-
     sl.html>

  ·  Croatian <http://meta.mioc.hr/XFree86-KAKO.html>

  ·  Dutch <http://www.nl.linux.org/doc/HOWTO/>

  ·  Hungarian
     <http://www.ppk.ini.hu/texts/XFree86-HOGYAN/XFree86-HOGYAN.html>