Sophie

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scribus-doc-1.4.5-2m.mo8.noarch.rpm

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	<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8"/>
	<title>Strumenti per i caratteri (2)</title>
</head>
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<h2>Strumenti per i caratteri (2)</h2>
<h3>L'anteprima caratteri</h3>
<p>Un altro utile strumento incluso in Scribus &egrave; l'anteprima caratteri, che &egrave; ben pi&ugrave; capace di quanto il suo nome suggerisca. Pu&ograve; essere utilizzata soltanto quando un documento &egrave; aperto, e si trova in <i>Utilit&agrave; &#062; Anteprima font</i>:</p>

<table width="100%"><tr><td align="center"><img src="images/font-preview.png" alt="L'anteprima caratteri" title="L'anteprima caratteri" /></td></tr></table>

<p>Come vedete, la finestra di dialogo mostra un elenco di tutti i caratteri disponibili. Quando un carattere viene selezionato, la sua anteprima appare nella parte inferiore della finestra. Potete sempre modificare la dimensione del carattere e il testo campione dell'anteprima, e poi ripristinare i valori predefiniti.</p>

<p>Se il numero dei caratteri installati &egrave; elevato, la funzione &ldquo;Ricerca veloce&rdquo; pu&ograve; rivelarsi molto utile, poich&eacute; permette di eseguire una ricerca tra i caratteri installati, ad esempio in base al nome del produttore (Adobe, Bitstream ecc.) o in base allo stile (ad esempio Corsivo). L'unica limitazione consiste nel fatto che Scribus esegue la ricerca soltanto tra i nomi dei caratteri; quindi se un certo carattere ha stile &ldquo;Condensed&rdquo;, ma la parola &ldquo;Condensed&rdquo; non fa parte del suo nome, una ricerca in base al termine &ldquo;Condensed&rdquo; non lo trover&agrave;.</p>

<p>Un'altra utile funzione dell'anteprima caratteri &egrave; l'opzione &ldquo;Mostra ulteriori informazioni del font&rdquo;, che non solo mostra le informazioni contenute nella scheda &ldquo;Caratteri disponibili&rdquo; in <i>Impostazioni documento</i>, ma fornisce anche un rapido accesso alle sue <a href="fonts1.html">caratteristiche</a>.</p>

<h3>Uno sguardo pi&ugrave; approfondito sui caratteri</h3>

<p>I caratteri sono spesso il punto in cui i problemi nel desktop publishing cominciano e finiscono. Sono una delle principali cause di problemi seri nella prestampa. Si pu&ograve; stimare che circa la met&agrave; delle segnalazioni di errore riguardanti i caratteri in Scribus derivino da difetti dei caratteri stessi. Inoltre, una tipica domanda posta dagli utenti &egrave;: &ldquo;Scribus si rifiuta di usare il carattere X, ma le applicazioni Y e Z lo usano senza problemi. Perch&eacute;?&rdquo;</p>

<p>Fondamentalmente, Scribus &egrave; estremamente esigente per quanto riguarda i caratteri. Ogni volta che Scribus viene avviato, esegue un controllo (per &ldquo;auto-difesa&rdquo;) per verificare che i caratteri disponibili abbiano una codifica utilizzabile, siano scalabili e abbiano un nome Postscript correttamente incorporato. Quando un documento viene caricato, Scribus controlla in modo pi&ugrave; approfondito i caratteri richiesti, per assicurarsi che tutti i glifi di un certo carattere siano accessibili. Se i glifi non possono essere letti correttamente, l'uso del carattere interessato viene disabilitato da Scribus. Questa &egrave; una caratteristica intenzionale e non un difetto! Probabilmente sono ben poche (o forse nessuna) le applicazioni che tollerano meno di Scribus i caratteri difettosi. Impedire l'uso di caratteri che potrebbero contenere difetti &egrave; senza dubbio essenziale per avere risultati affidabili. Questo forse pu&ograve; causare un po' di fastidio o di confusione per gli utenti finali, ma siate certi che evita molti potenziali problemi che potrebbero sorgere in seguito, come un file PDF che blocca un'unit&agrave; di fotocomposizione quando dovete stampare 200.000 copie della copertina di una rivista. Situazioni di questo tipo nella vita reale possono provocare costi imprevisti che si misurano in centinaia, migliaia o milioni, a seconda della vostra moneta.</p>

<p>Se vi chiedete perch&eacute; un carattere installato non compare in Scribus, potete avviare Scribus da linea di comando, dove potrebbe comparire un'avviso simile al seguente:</p>

<blockquote><table width="100%" border="1" bgcolor="#eeeeee"><tr><td border="0">
<pre>Font /usr/local/share/fonts/URW/p052023l.pfb is broken, discarding it
</pre>
</td></tr></table></blockquote>

<p>&Egrave; inoltre importante notare che Scribus non crea &ldquo;falsi&rdquo; grassetti o corsivi. Questi sono il flagello degli addetti alla prestampa, ed &egrave; noto che possono creare problemi nella stampa in tipografia commerciale, poich&eacute; possono degradare la qualit&agrave; del testo. Quindi Scribus non crea, ad esempio, una versione corsiva di un carattere, se il file del carattere corsivo &egrave; assente in una certa famiglia. Alcune applicazioni di impaginazione e di elaborazione testi lo fanno, e la presentano come una caratteristica utile; gli sviluppatori di Scribus hanno deciso consapevolmente di <b>non</b> dare al programma una tale capacit&agrave;.</p>

<h4>Formati di carattere utilizzabili in Scribus</h4>

<p>Non c'&egrave; scarsit&agrave; di formati di file di caratteri nell'informatica moderna, dai caratteri bitmap (che sono tuttora usati in modalit&agrave; linea di comando da tutti i sistemi operativi attuali, o, almeno parzialmente, dal sistema di composizione TeX e dai suoi derivati) ai cosiddetti &ldquo;web fonts&rdquo; (caratteri di cui non &egrave; necessaria la presenza sul computer, ma che vengono prelevati dai siti tramite link, proprio come avviene per le immagini). Ma nella stampa professionale soltanto tre tipi di caratteri hanno un ruolo. Essi sono i caratteri Postscript, TrueType e OpenType.</p>
<ul>
<li>I <b>caratteri Postscript</b> hanno avuto un ruolo importante nella rivoluzione del desktop publishing. Essi utilizzano il <a href="importhints1.html">linguaggio di programmazione Postscript</a> e da molto tempo sono uno standard nella stampa professionale. La maggior parte delle tipografie moderne ormai utilizzano il formato OpenType, ma i caratteri Postscript possono ancora essere usati con fiducia. Questo formato non recente ha tuttavia alcuni svantaggi. In primo luogo, i file dei caratteri Postscript non possono essere trasferiti tra sistemi operativi diversi, poich&eacute; ognuno di essi richiede file di tipo diverso (e un carattere Postscript consiste sempre di due file). In secondo luogo, i caratteri Postcript sono limitati a 256 glifi per file, e questo numero &egrave; insufficiente per gli standard moderni. Per utilizzare un numero maggiore di glifi &egrave; necessario un ulteriore tipo di carattere che li contenga. Scribus &egrave; in grado di utilizzare quasi tutti i caratteri Postscript; l'eccezione sono i file di caratteri CID (asiatici). Inoltre Scribus pu&ograve; utilizzare i caratteri Postscript senza vincoli derivanti dal sistema operativo. Ad esempio &egrave; possibile usare in Scribus un carattere Postscript per Mac (dfont) su Linux o OS/2, anche se il sistema operativo stesso (o meglio il suo sottosistema che gestisce i caratteri internamente) non riconosce il formato.</li>
<li>I <b>caratteri TrueType</b> furono introdotti da Microsoft ed Apple negli anni novanta del Novecento, dopo che la Adobe si rifiut&ograve; di rendere pubbliche le specifiche tecniche del formato Postscript Tipo 1. Le specifiche tecniche del formato TrueType erano invece liberamente disponibili, e di conseguenza il web fu inondato di caratteri di bassa qualit&agrave; (vedi oltre), e ci&ograve; gener&ograve; una diffusa sfiducia nel settore della stampa verso questo formato di caratteri. Tuttavia si deve sottolineare che tale scetticismo riguardava soltanto molti creatori di caratteri TrueType; in realt&agrave; i caratteri TrueType disegnati e collaudati con cura funzionano senza problemi nella stampa professionale. Quindi se utilizzate i caratteri che sono distribuiti insieme ai prodotti Microsoft o Apple, o se acquistate un carattere TrueType da un produttore come Bitstream o Linotype, non dovreste avere problemi. I caratteri TrueType hanno diversi vantaggi rispetto a quelli in formato Postscript. Il primo &egrave; che un carattere  TrueType consiste di un solo file, che funziona immediatamente su tutti i sistemi operativi moderni. Il secondo &egrave; che un carattere TrueType pu&ograve; contenere pi&ugrave; di 60.000 glifi.</li>
<li>Il formato <b>OpenType</b> fu il risultato della cooperazione tra Adobe e Microsoft, che desideravano porre fine alla &ldquo;guerra dei formati&rdquo; tra i due produttori. In sostanza, i caratteri OpenType combinano le propriet&agrave; di quelli TrueType e Postscript, con alcune ulteriori caratteristiche. Tecnicamente un carattere OpenType usa un &ldquo;contenitore&rdquo; TrueType: ne deriva il vantaggio che il carattere consiste di un solo file. All'interno del contenitore i glifi possono essere definiti da curve sia Postscript sia TrueType, ed &egrave; possibile anche utilizzarle entrambe per lo stesso carattere. Come per il formato TrueType, un file OpenType pu&ograve; contenere un numero elevato di glifi. I caratteri OpenType inoltre offrono alcune propriet&agrave; che sono interessanti per grafici e compositori professionali, come legature automatiche o glifi alternativi. Scribus pu&ograve; utilizzare i caratteri OpenType senza problemi, ma non &egrave; ancora in grado di utilizzare queste propriet&agrave; professionali. La maggior parte dei caratteri attualmente in commercio sono in formato OpenType, anche se sono contenuti in file con estensione TrueType (*.ttf). In linea di massima, i caratteri moderni che hanno un'estensione TrueType  (ad esempio quelli distribuiti insieme al sistema operativo Windows) utilizzano internamente la tecnologia TrueType, mentre quelli con estensione OpenType (*.otf) utilizzano il formato Postscript.</li>

</ul>

<h3>Caratteri affidabili</h3>
<p>Caratteri di alta qualit&agrave; sono essenziali per ottenere risultati affidabili, qualunque sia la piattaforma. Non &egrave; per snobismo se i professionisti della prestampa si mostrano molto scettici sull'uso di caratteri gratuiti o shareware. L'esperienza ha dimostrato che molti caratteri gratuiti non rispettano le normali specifiche tecniche per i caratteri, e non raramente essi hanno problemi come codifiche errate, nome Postscript mancante o formattato in modo errato, glifi con curve interrotte, e altri difetti. Creare caratteri affidabili e di buon livello per l'uso nella stampa professionale non &egrave; facile e richiede approfonditi controlli di qualit&agrave;. Un esempio: la creazione del Verdana, che fa parte della raccolta di caratteri per il web della Microsoft, ha richiesto quasi un anno di lavoro.</p>
<p>Potete trovare un elenco di caratteri e fonti di caratteri affidabili sul wiki di Scribus. L'elenco viene aggiornato pi&ugrave; o meno regolarmente.</p>

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</html>